Dirigenti scolastici: chi entra e chi esce

Il breve orizzonte degli incarichi di presidenza (ci sarà un futuro?) che forse per l’ultimo anno si apre alla speranza del primo passo verso la dirigenza scolastica, si tinge di cupo. Quasi tutti i sindacati stanno infatti chiedendo modifiche alla specifica ordinanza diramata dal Miur (ma i termini di presentazione delle domande sono già scaduti) e sostenendo ricorsi per annullare la parte in cui non prevede la possibilità di accesso ai maestri laureati.

Sembra più una difesa simbolica, vista la mancanza di prospettive per il futuro, ma afferma certamente il diritto dei docenti di scuola elementare ad essere riconosciuti come gli altri.
Contemporaneamente a queste iniziative per aiutare l’ingresso dei futuri dirigenti, ve n’è stata un’altra per tutelare i dirigenti scolastici usciti dal servizio per ragioni di salute e destinati ad altri compiti. TuttoscuolaNEWS per prima mesi fa segnalò questa dimenticanza dell’Amministrazione e dello stesso sindacato.

I capi d’istituto passati ad altri compiti per ragioni di salute non hanno potuto frequentare i corsi di formazione per dirigenti, rimanendo in tal modo semplici direttivi.
I direttivi però non esistono più come funzione e, pertanto, non se ne prevede la progressione di carriera, la modifica retributiva. Non esistono e basta: sono condannati a rimanere uguali a se stessi per sempre senza il riconoscimento di un euro per la difesa del potere d’acquisto dello stipendio.

I sindacati hanno ora rivolto una richiesta all’Amministrazione perché risolva l’intricata faccenda: sarà forse necessario il parere del Consiglio di Stato.
Ma non era meglio pensarci prima di chiudere le trattative per il contratto?