Diplomati magistrali, presentata mozione PD. Malpezzi: ‘tutelare insegnanti e continuità didattica’

I riflettori tornano a puntarsi sui diplomati magistrali. La senatrice Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo del Pd e componente della Commissione Istruzione, lo scorso 4 aprile ha presentato alla stampa al Senato la mozione del Pd sui diplomati magistrale con lo scopo di “per impegnare il governo gialloverde a risolvere i problemi che lui stesso ha generato”. 

“Le forze di maggioranza nel corso della campagna elettorale avevano assicurato che, una volta al governo, avrebbero risolto senza esitazioni i problemi legati alla sentenza dell’Adunanza del Consiglio di Stato che ha stabilito che il possesso del solo diploma magistrale, conseguito entro l’anno 2001-2002, non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento – dichiara sulla sua pagina Facebook Malpezzi -. Tuttavia, con il decreto dignità non hanno affrontato la questione come avevano promesso, ma hanno soltanto creato ulteriori ingiustizie. Per questo, il Pd ha presentato una mozione per impegnare l’esecutivo a risolvere i problemi che ha generato a causa della sua superficialità”. 

La mozione presentata da Malpezzi, nello specifico, chiede che si prevedano iniziative che tutelino i docenti coinvolti, la continuità didattica per gli alunni almeno fino alla pubblicazione delle graduatorie del concorso straordinario, iniziative che diano la possibilità ai docenti che hanno prestato servizio nella scuola paritaria di partecipare alle procedure e che valorizzino i titoli e le professionalità dei laureati in scienze della Formazione primaria.

La senatrice tocca inoltre anche la questione del tempo pieno. La mozione presentata cita infatti i dati diffusi da una nostra recente indagine sull’argomento: “secondo la rivista ‘Tuttoscuola‘ – leggiamo nell’atto – per trasformare a tempo pieno le 86.658 classi aperte oggi soltanto al mattino occorrerebbe aggiungere mezza unità di personale a classe, ovvero 43.328 docenti, nonché ‘spazi didattici e di laboratorio, e poi locali idonei per la mensa. Per alunni che passano le otto ore a scuola serve il servizio di refezione (attualmente è obbligatorio) per assicurare pasti caldi e dietetici'”. “Riteniamo urgente – dichiara in merito Malpezzi – che il governo prenda un impegno serio sull’incremento del tempo pieno perché 2000 docenti in più possono essere sbandierati a fini propagandistici ma non risolvono in alcun modo i problemi strutturali della scuola infanzia e primaria”.