Dimensionamento/2: le regole

Quali sono i parametri vigenti per istituire e tenere in vita un’istituzione scolastica? Nel 1998 il DPR 233 ha fissato i limiti di dimensione per consentire il conseguimento dell’autonomia da parte delle presidenze e direzioni didattiche (le istituzioni scolastiche). Non sono stati scelti limiti territoriali, bensì quantità di popolazione scolastica presente nelle varie scuole statali (piccole o grandi) amministrate.

La dimensione ordinaria è stata fissata in 500-900 alunni, con deroga fino ad un limite minimo di 300 alunni nei confronti delle presidenze di istituti comprensivi e di istruzione secondaria superiore che amministrano scuole in montagna o nelle piccole isole. Per i grandi centri urbani e per istituti superiori di particolare complessità è stata consentita la costituzione di istituzioni scolastiche con dimensioni superiori ai 900 studenti.

Né il piano programmatico né il decreto n. 154 introducono nuovi criteri per il dimensionamento, si deve dedurre dunque che l’intervento si riferirà alle istituzioni scolastiche che attualmente sono al di fuori dei parametri fissati dal DPR 233/98.

Per dimensione ci si è riferiti soltanto al numero totale di alunni presenti nelle diverse scuole (plessi, sedi distaccate, punti di erogazione del servizio) amministrate da una istituzione scolastica, e non, quindi, alla dimensione della singola scuola (plesso, sede distaccata, punto di erogazione del servizio) dove i ragazzi vivono. La chiusura o l’accorpamento delle istituzioni scolastiche sottodimensionate, già avvenute in questi anni, ha riguardato (e riguarderà, in base al decreto 154/2008), quindi, solo le presidenze, e, conseguentemente, non riguarda le scuole (neanche le micro-scuole) dove vivono i ragazzi; scuole che, tutt’al più, sono soltanto passate (e passeranno) sotto l’amministrazione di altra istituzione scolastica, rimanendo lì dove sono. Altra musica, ripetiamo, sarà quando si affronterà il capitolo della riorganizzazione della rete dei punti di erogazione.

Sull’applicazione dei parametri di dimensionamento il decreto legge 154/2008 ha rotto ora gli indugi e vuole conseguire fin dall’anno prossimo quelle economie che nel tempo, in assenza di rigoroso rispetto dei parametri, non sono state conseguite.

Semmai la domanda può essere un’altra: ma era proprio necessario arrivare ad una azione – che Tuttoscuola ha chiamato di buona amministrazione – con un atto duro di imperio verso le regioni e gli enti territoriali?