Dimensionamento/1: di cosa e per chi

La prima cosa da chiarire è la distinzione tra istituzioni scolastiche e scuole, cioè punti di erogazione del servizio.

Il piano programmatico Gelmini-Tremonti parla di “ottimale dimensionamento” delle istituzioni scolastiche autonome e di previsione di una “rete di punti di erogazione del servizio realmente rispondente ai bisogni dell’utenza“. Sono due concetti diversi. Per istituzioni scolastiche si intendono i centri di coordinamento e gestione rappresentati dalle presidenze e direzioni didattiche con le relative strutture amministrative. Per punti di erogazione si intendono le strutture fisiche (gli edifici) dove gli insegnanti e gli studenti operano. Ogni punto di erogazione (se ne contano 41.862) fa capo ad una delle 10.760 istituzioni scolastiche, che sovrintendono ognuna dunque in media a quattro scuole/punti di erogazione. Questo chiarimento è necessario perché in questi giorni si è fatta a riguardo moltissima confusione, sui media e anche in molte dichiarazioni (anche da parte di chi dovrebbe ben conoscerne la distinzione). Del resto è lo stesso piano programmatico che, tra i numerosi punti di debolezza (i principali sono stati analizzati nel n. 255/361 di TuttoscuolaFOCUS), parla dell’una e dell’altra fattispecie nello stesso contesto, saltando dall’una all’altra, e contribuendo così in questo senso a fare confusione.

Cominciamo con il dire che il decreto legge n. 154 del 7 ottobre 2008 si occupa del “ridimensionamento delle istituzioni scolastiche“. Le sue conseguenze saranno dunque la soppressione di istituzioni scolastiche (quindi di presidenze e uffici amministrativi) e non di scuole/punti di erogazione (che semmai passeranno da un’istituzione scolastica ad un’altra). Nessun impatto quindi, da questo provvedimento, per insegnanti e famiglie, che ci sarà quando il governo metterà mano alla riorganizzazione della rete dei punti di erogazione.