Legge di Bilancio e dimensionamento scolastico: critici i sindacati

Non sono poche, né di poco conto, le obiezioni che la CISL muove nei confronti della legge di bilancio che il Governo Meloni si accinge a consegnare all’esame delle Camere: da qui la richiesta di aprire immediatamente un tavolo di discussione con le forze sociali, per “non spezzare il filo del dialogo, ma anzi assicurare continuità e stabilità al confronto, nell’interesse del Paese”. Diversamente, non è escluso il ricorso a manifestazioni da decidere insieme alle strutture dell’organizzazione. È quanto emerge dall’intervista del segretario generale Luigi Sbarra sulle pagine del quotidiano “Avvenire”. Critica anche la FLC Cgil: “La manovra del Governo non affronta i problemi del settore istruzione e ricerca. In particolare mancano gli investimenti per il contratto e gli investimenti strutturali. Grave la scelta sul dimensionamento scolastico“. La questione del dimensionamento scolastico “preoccupa” anche il coordinatore nazionale della Gilda Rino Di Meglio “non tanto – ha detto all’Adnkronos – perché diminuiscono i posti ma per la dimensione disumana che stanno assumendo le scuole italiane”.

Il progetto di riduzione del numero delle scuole, ha detto all’Adnkrons anche il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, “è uno degli elementi più gravi di questa manovra complessivamente deludente per i nostri settori. L’accorpamento degli istituti si configura nei fatti come un vero e proprio taglio che ancora una volta andrà a colpire le regioni e i territori più deboli”.

“Già nei prossimi due anni – evidenzia Sinopoli – potremmo assistere alla scomparsa di oltre 700 istituti, un ‘risultato’ al quale si arriva innalzando gli attuali parametri minimi per la costituzione delle autonomie scolastiche che passano da 600 a 900-1.000 alunni. In questo modo verranno ridotti i posti di organico di oltre 1.400 dirigenti scolastici e Dsga”.

“E la riduzione – denuncia – è destinata inesorabilmente ad aumentare nel tempo, fino all’anno scolastico 2031/2032 quando le autonomie scolastiche passeranno dalle attuali 8.136 a 6.885. Di fronte a questa situazione – annuncia Sinopoli – non possiamo che preannunciare una forte mobilitazione della categoria”.

“Abbiamo letto dalla legge di bilancio – ha detto la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci  – che c’è un intervento sulla riorganizzazione della rete scolastica anche e soprattutto in ordine al progressivo calo degli studenti da qui ai prossimi dieci anni. E’ chiaro – evidenzia sempre all’Adnkronos – che i dati della denatalità portano con sé una criticità forte, e l’intervento che si prospetta è un intervento che era già previsto dai precedenti governi che non è mai arrivato in forma compiuta e che ora è probabile che arrivi in approdo con la prossima legge di bilancio. A noi – spiega Barbacci – interessa, da un lato, stabilizzare le istituzioni scolastiche per quanto riguarda la loro tenuta sul territorio e la garanzia di fornire servizi adeguati ai cittadini e agli studenti, e garantire anche, dall’altro lato, la tenuta degli organici sia dei dirigenti scolastici che dei Dsga”. 

Secondo Barbacci va superata “le criticità delle reggenze perché in alcune regioni, soprattutto quelle del nord Italia, c’è più del 50% delle scuole che sono in reggenza e questo crea un grave danno anche proprio per l’efficacia del servizio che si può fornire nelle scuole che sono prive, loro malgrado, di dirigente titolare. In queste prossime ore – annuncia – abbiamo avviato un confronto con il ministro e con il governo per andare a correggere eventuali situazioni di criticità”. Secondo Barbacci, infine, “dobbiamo tener fermi gli organici, in particolare dei docenti e del personale Ata, per evitare che si riduca l’offerta formativa o che si torni con i tagli lineari a una condizione di fragilità di cui ancora paghiamo le conseguenze rispetto ad azioni del passato”.

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