Dimensionamento incostituzionale/1. Urge intesa forte in Conferenza unificata

Preso di sorpresa dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 147/2012, che sui ricorsi presentati da molte regioni ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 19, comma 4 del decreto legge n. 98/2011 concernente il dimensionamento della rete scolastica, il Miur ha riunito i vertici per valutare il da farsi.

La Corte ha ritenuto illegittima l’imposizione del numero minimo di mille alunni per ogni istituto comprensivo, “essendo una norma di dettaglio dettata in un ambito di competenza concorrente”. La decisione della Corte, pur apparendo sotto qualche profilo discutibile (ci si può chiedere per quale motivo la determinazione quantitativa delle scuole, che attiene al dimensionamento della rete scolastica, non costituisca uno standard essenziale di qualità dell’offerta formativa, mentre la determinazione delle classi lo costituisce), rappresenta un riferimento obbligato per i legislatori nazionali e regionali.

Smontare subito la nuova rete comporterebbe effetti immediati incompatibili con la necessità di non arrecare turbamento nell’immediato alla evidente esigenza di garantire continuità di erogazione del servizio pubblico essenziale d’istruzione.

Le varie ricadute sul funzionamento del servizio scolastico per l’anno scolastico 2012/2013 investono, infatti, il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, l’organico del personale docente, il regolare inizio delle lezioni, le famiglie, gli studenti, i servizi di mensa e trasporti etc.

La domanda, fra dubbi ed ansie, che tutti si pongono è: ora cosa succederà? Il buon senso anche giuridico suggerisce che i piani di dimensionamento già predisposti e formalizzati dalle regioni restino in vigore per il prossimo anno scolastico senza subire modifiche. In parallelo i criteri di dimensionamento dovrebbero formare oggetto di un’intesa “forte” in sede di Conferenza Unificata fra Stato, Regioni ed Autonomie locali, con l’osservanza dei vincoli stabiliti per la finanza pubblica cui, rispettivamente, sono sottoposti i soggetti istituzionalmente coinvolti nei diversi livelli di governo del sistema d’istruzione.