Didattica a distanza: diamo voce a realtà di eccellenza. L’Istituto Marconi di Dalmine

di Carla Sacchi

In queste giornate di emergenza Coronavirus, la scuola sta scoprendo alcune sue fragilità relative all’attivazione della didattica a distanza per carenza o mal funzionamento di device o reti, per poca conoscenza di pratiche didattiche erogate da remoto, per timore di intraprendere, in urgenza, strade nuove o poco battute. La scuola italiana sta conoscendo, anche, le esperienze e le buone prassi di tanti istituti che rappresentano una vera eccellenza nell’uso degli strumenti tecnologici a servizio della didattica. Dare voce a queste realtà può contribuire al diffondersi di esperienze, frutto di ricerca e sperimentazione, e la conseguente attivazione di pratiche “riproducibili”, anche se non nell’immediato. ggi incontriamo il Dott. Maurizio A. Chiappa, Dirigente dell’I.I.S. Guglielmo Marconi di Dalmine, Istituto Tecnico Tecnologico con diversi indirizzi (informatica e telecomunicazioni, elettronica ed elettrotecnica, meccanica, meccatronica ed energia, chimica, materiali e biotecnologie) e percorsi di IeFP (Istruzione e Formazione Professionale).

Come si è organizzato l’istituto in questi giorni di sospensione dell’attività didattica?
La prima comunicazione relativa alla chiusura è arrivata durante i giorni del Carnevale quando gli studenti non erano a scuola. Abbiamo pianificato le attività per tutti gli studenti (48 classi e circa 1250 studenti). Disponevamo già di una piattaforma e-learning interna MOODLE, non utilizzata da tutte le classi, ma che in questa situazione di emergenza è stata estesa nell’uso, affiancata a Microsoft TEAMS, Office 365 e alle possibilità offerte dal registro elettronico. La piattaforma DISCORD, conosciuta ai ragazzi per chattare nelle comunità dei videogiocatori, è in uso nella scuola, invece, come ambiente per studenti e docenti che permette conversazioni all’interno di stanze vocali e stanze testuali completamente interne alla scuola (server dedicato all’istituto), al quale si accede con le credenziali del registro elettronico. L’applicazione che ne permette l’uso per la didattica è stata sviluppata da un nostro allievo.
In questi giorni gli studenti hanno potuto usufruire di lezioni video e di veri e propri corsi gestiti dai docenti al mattino da remoto. Ai professori è stato chiesto di apporre la firma sul registro e di mantenere in tal modo traccia del lavoro svolto per permettere un’efficace comunicazione rivolta alle famiglie relativamente alle attività in corso. La scuola ha permesso l’accesso ai docenti per utilizzare la banda e i dispositivi disponibili nell’istituto.
Siamo riusciti a procedere, anche, con il percorso di Alternanza Scuola Lavoro per le classi quinte sulla mobilità sostenibile in modalità smart working. Stiamo ultimando la pianificazione per l’incontro con le classi, riunite virtualmente, con esperti ARUBA.
Abbiamo attivato lo smart working per il personale ATA della segreteria durante la settimana di chiusura.
Per lunedì p.v. è convocato il collegio docenti a distanza (le società Microsoft e Google hanno ampliato il numero di “spettatori” per agevolare lo smart working) per discutere della didattica a distanza, della necessità di coinvolgere tutti gli studenti nei periodo di sospensione dell’attività didattica, per fare il punto e deliberare sulla valutazione degli apprendimenti”.

Nella home del sito della scuola è presente una sezione dedicata alla didattica a distanza. È stata approntata durante questa emergenza o esiste una tradizione in questo senso?
“Esiste una lunga tradizione di Formazione specifica sull’uso di strumenti e software, ma la sezione sul sito è nata per l’emergenza Coronavirus. Abbiamo ritenuto utile offrire puntuali riferimenti in merito all’ambiente di lavoro istituito dal Ministero a supporto della didattica a distanza, alla Rete di solidarietà predisposta dall’INDIRE, ai materiali fruibili dai docenti per le lezioni online, ma anche tutorial e/o webinar su strumenti e possibilità di lavorare in smart working
Sarebbe utile se le compagnie telefoniche pensassero di fornire supporto agli studenti con abbonamenti che possano agevolare l’uso dello smartphone per la didattica”.

Quanto gli studenti sperimentano con la tecnologia nell’Istituto Marconi?
“Nell’ultimo sabato di lezione, ha luogo, per tradizione, il Marconi’s Day. Ogni anno si sceglie una tematica diversa e gli studenti hanno l’opportunità di presentare un progetto, un manufatto, un software messo a punto a casa o a scuola in orario extrascolastico, ma comunque fuori dal proprio percorso didattico. Il tema di quest’anno è la Creatività.
Tra gli altri esempi, lo scorso anno, alcuni studenti hanno progettato una sorta di tappetino che consentiva, grazie allo smartphone, la scoperta degli elementi della Basilica di Santa Giulia di Bonate Sotto, in realtà aumentata.
Un gruppo di studenti ha creato un’app per dispositivi mobili che consente di informarsi sulla donazione e le attività di trapianto dell’Ospedale Papa Giovanni XXXIII di Bergamo.
Il Progetto Mixed Reality e Holomaintainance per TecnicaMente ha visto gli studenti collaborare con Servizi Confindustria Bergamo per la realizzazione di una piattaforma di realtà mista immersiva e olografica per la manutenzione da remoto, all’interno del Kilometro Rosso di Bergamo.
L’Istituto ha rappresentato la Regione Lombardia presso il Salone Orientamenti di Genova quale scuola innovativa lombarda.
Nel Maggio 2019 gli studenti del’Istituto Guglielmo Marconi di Dalmine sono risultati vincitori, del premio Migliore Impresa JA Lombardia e Veneto di Impresa in azione, il programma di educazione all’imprenditorialità di Junior Achievement Italia, avendo l’opportunità di confrontarsi con Top Manager di successo”.