Didattica a distanza, Bocchieri: ‘Non ripetizione di didattica in presenza. Tecnologie non sono minaccia’. Il podcast di Tuttoscuola

Quali effetti ha avuto la pandemia sul sistema scolastico ed educativo? Quali sono i principi dell’istruzione lombarda? Quali criticità e quali prospettive per affrontare le sfide future? Pluralismo educativo, dispersione scolastica, Dote Scuola e innovazione: quattro personalità del mondo dell’istruzione approfondiscono all’interno di quattro puntate del podcast di Tuttoscuola e Open Scuola i fenomeni del cambiamento i nuovi orizzonti dell’educazione lombarda. In questa puntata Gianni Bocchieri, Direttore Generale Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione, Semplificazione presso Regione Lombardia, affronta, attraverso l’analisi del modello lombardo, la tematica dell’innovazione della didattica, di competenze verticali e orizzontali e di lesson learned per educazione e didattica.

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“Dopo il rimpasto di giunta del febbraio scorso l’assessorato ‘Istruzione, Formazione Lavoro’ è diventato ‘Istruzione Università Ricerca’ proprio per rispondere ad una logica di ricostruzione della filiera verticale dell’Istruzione dallo 06  fino al post università con la ricerca. E’ una vera transizione dentro il perimetro del sistema nazionale di informazione, con un incrocio orizzontale rispetto all’innovazione. Questo asse cartesiano tra competenza verticale e innovazione ci ha consentito di interrogarci sulle modalità con cui la scuola ha risposto all’emergenza pandemica e su come potrà trarne delle lezioni”, dice Bocchieri.

“La didattica a distanza non può essere la ripetizione della didattica in presenza semplicemente con un sistema di videocollegamento – spiega il direttore generale –. Riteniamo che bisogna guardare alle tecnologie come opportunità e non come minaccia, pertanto la didattica digitale deve essere ripensata con l’utilizzo delle tecnologie. Il contributo di tutto il mondo della scuola lombarda ma anche degli enti nazionali e del Ministero stesso credo possano essere un modo per espandere questa nostra intenzione”.

Bocchieri affronta anche il tema dell’orientamento: “Stiamo cercando di mettere a sistema le potenzialità che vengono dischiuse dal progresso tecnologico, mi riferisco in particolar modo all’intelligenza artificiale, per certi aspetti, e ai big data per altri aspetti per lavorare contro il mismatch. Abbiamo iniziato dall’università, incrociando i codici fiscali dei laureati in uscita dell’università degli studi  di Milano con  i dati delle comunicazioni obbligatorie che  gestiamo come regione Lombardia, con l’obiettivo di verificare in via longitudinale il percorso dei nostri laureati, per capire i tempi di inserimento nel mercato del lavoro ma anche, come immediatezza di riscontro, la coerenza del titolo di studio rispetto all’occupazione trovata. Sono analisi sistemiche che possono dare importanti informazioni anche in termini di orientamento per famiglie e studenti”.

“Lo vogliamo fare anche per il mondo della scuola – continua Bocchieri -, infatti abbiamo una convenzione con il Ministero per utilizzare con tecnologia blockchain l’anagrafe degli studenti in modo tale da garantirne la sicurezza e anche la privacy. La nostra agenda sull’orientamento per il 2023 non si limita all’organizzazione ed alla promozione di eventi di incontro tra impresa e scuole: vogliamo anche riuscire a elaborare strumenti che possono arrivare fino alle analisi predittive per fornire la migliore base informativa possibile. Siamo consapevoli che un bambino che inizia ora la primaria, arriverà al diploma tra 13 anni quando il mondo sarà cambiato. Pertanto la nostra agenda sull’orientamento è molto pragmatica: è sbagliato pensare di poter orientare le scelte delle famiglie e degli studenti a 5, 8, 13 anni dall’inizio del percorso formativo. Il nostro impegno è di evitare che l’insuccesso diventi un evento irreversibile cosi come le scelte degli studenti: non devono essere cristallizzate. Un giovane può avere un certo tipo di attitudine a 13 anni, un altro a 18 e potrebbe averne un altro ancora a 25. Noi dobbiamo essere chiari rispetto alla prospettiva che il mondo cambia e che l’istruzione e la formazione sono gli strumenti migliori per farsi trovare pronti agli appuntamenti con il nostro futuro”.

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