Didacta 2018: come preparare gli studenti ai lavori del futuro

di Carla Sacchi

Prevede uno “sguardo lungo” verso il futuro dei nostri studenti la terza e ultima giornata di Didacta a Firenze con I lavori del futuro: quali conoscenze e competenze? un dialogo tra esperti e protagonisti del cambiamento in una tavola rotonda.

Come e quanto la conoscenza digitalizzata apre nuovi scenari per il mondo del lavoro in futuro? Quanto i tanti e nuovi device incidono sulle relazioni e in che maniera le influenzano? In ogni momento della giornata siamo giunti ad una fusione, quasi, con i mezzi tecnologici e questo non riguarda solo la nostra vita lavorativa, che, comunque, sembra non terminare mai nell’arco della giornata. Dobbiamo provare a restare in sintonia con i ritmi che si velocizzano sempre più. La centralità delle relazioni (sofisticate ed empatiche) e la collaborazione restano al centro dei nuovi scenari delle professioni del futuro. Alcune di esse inevitabilmente si perderanno, ma molte altre se ne creeranno, forse sarebbe più corretto parlare di trasformazioni. Uno studio UE del 2017 dichiara che entro il 2025 il 70% delle professioni cambierà.

  Il sistema dell’istruzione deve necessariamente rivedere il propio assetto e cambiare gli obiettivi dell’offerta formativa per poter rispondere alle richieste dell’industria 4.0 integrata e connessa. Serve un cambiamento nel paradigma fondamentale. La scuola, ancora, sembra non riuscire a rispondere in maniera adeguata, alcune aziende tedesche sopperiscono a queste mancanze creando delle Academy interne all’aziende per la formazione dei dipendenti.

Ma quali talenti vanno coltivati? La scuola non può fare a meno di potenziare le skills di digitalizzazione. Una delle skills da perseguire è la capacità di integrazione uomo e macchina con robot cooperativi che aiuteranno l’operatore (più qualificato con basi di programmazione) nella sua fase di lavoro più ripetitiva. Altra competenza è quella di auto-organizzazione per entrare attivamente nel processo, capacità di analisi dei big data, abilità nel settore delle vendite. Per adattarsi a tutti questi cambiamenti bisogna puntare sul fattore umano: serve, infatti, flessibilità e reinterpretazione dell’orario di lavoro, skills comunicative e lifelong learning per restare al passo, un pensiero interdisciplinare non solo specializzazioni pure per poter integrare i processi, capacità di problem solving attivo per gestire le complessità e un ampio background culturale.

Quindi come possiamo preparare i nostri ragazzi alle professioni del futuro? Puntiamo sulle soft skills di comunicazione, creatività, collaborazione, problem solving e decision making. Utilizziamo in classe le piattaforme più comuni per la creazione di slide e per la comunicazione, facciamo in modo che la collaborazione nello studio e nel lavoro passi per queste abilità tecnologiche che verranno senz’altro richieste nella professione.

È stato detto oggi che “l’eterno dilemma sapere scientifico o competenze umanistiche è un falso problema, la più importante competenza è saper stare al mondo”.

Tuttoscuola partecipa alla Fiera Didacta 2018. Vienici a trovare al padiglione Spadolini, piano inferiore, stand 31: ti abbiamo riservato una piccola sorpresa!