Di Menna (Uil scuola) sull’edilizia scolastica: non basta

Per il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna le misure riguardanti l’edilizia scolastica contenute nel decreto approvato alla Camera “mettono a punto una serie di interventi concreti” e “l’insieme delle risorse stanziate” anche se non risponde all’insieme delle necessità “è comunque un provvedimento positivo”.

Ma ci sono due aspetti che vanno messi in evidenza – aggiunge il sindacalista – perché se non si risolvono, l’intero impianto degli interventi rischia di essere vanificato.

Continua infatti a mancare  un elemento essenziale di valutazione del rischio e delle conseguenti emergenze da affrontare prioritariamente: l’Anagrafe dell’edilizia scolastica (…), strumento fondamentale sia per la progettazione della tipologia degli interventi che per determinarne le priorità”.

Di Menna ricorda polemicamente che “negli ultimi 5 anni, prima Fioroni,  poi Gelmini, quindi Profumo  hanno assicurato che l’anagrafe era praticamente pronta, nel giro di qualche settimana sarebbe stata operativa: stiamo ancora aspettando, e non vorremmo che la secretazione di quanto sin’ora fatto serva a nascondere imperdonabili negligenze a livello locale dell’amministrazione del MIUR o, peggio ancora, a favorire una distribuzione delle risorse non correlata alla stato dell’effettivo disagio edilizio, ma ad altre logiche che, con questo, non hanno nulla a che fare”.

Inoltre, ed è il secondo aspetto, il decreto prevede che le risorse per gli interventi di risanamento nelle scuole vengano assegnate alle Regioni. Il testo prevede una serie di adempimenti e scadenze stringenti. Ma “La mancata presentazione delle richieste da parte delle Regioni si ripercuote sugli alunni. Per questo – aggiunge Di Menna – va previsto un intervento di surroga dello Stato in caso di enti inadempienti”.

Occorre insomma “prevedere la figura di un commissario ad acta che, in caso di inottemperanza degli enti, porti a buon fine gli interventi finanziati e cantierabili”.