Di Menna (Uil scuola) sul Rapporto Ocse

Il primo commento di parte sindacale all’ultimo Rapporto Ocse ‘Education at a Glance’ è di Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola.

I dati contenuti nel rapporto Ocse confermano quanto la Uil Scuola ripete da tempo: una spesa per l’istruzione che non cresce, retribuzioni tra le più basse d’Europa, risultati nell’apprendimento che permangono di buon livello grazie all’impegno professionale degli insegnanti alle prese con classi sempre più numerose. Non si tratta di prendere atto della situazione – sottolinea Di Menna – ma di assumere responsabilità nelle scelte: riproporremo al neo ministro Carrozza gli interventi urgenti, da fare subito”.

L’incontro dei sindacati con il ministro è fissato per il prossimo lunedì, ma Di Menna mette subito in chiaro che “quello delle retribuzioni è un tasto dolente del nostro sistema di istruzione. Gli insegnanti italiani hanno stipendi inferiori alla media dei Paesi Ocse, con un divario che aumenta con il crescere dell’anzianità di servizio. Se il Governo pensa di bloccare i contratti e gli scatti di anzianità, è davvero fuori strada”.

Secondo il sindacalista bloccare i contratti e non consentire il pagamento degli scatti di anzianità “sarebbe una doppia ingiustizia. Per gli scatti di anzianità va aperto il confronto per individuare, così come è stato fatto negli anni scorsi, le risorse”.

La dichiarazione del segretario della Uil scuola si conclude con un esplicito riferimento alla situazione economica del Paese: “Sappiamo bene che il contesto europeo e la situazione finanziaria consentono pochi margini di manovra. Pensiamo comunque che si debba operare, come hanno fatti i paesi europei più virtuosi: ridurre sprechi e privilegi davvero inaccettabili, qualificare la spesa pubblica. Vanno spostate risorse a favore dell’istruzione. Attraverso l’istruzione, infatti,  si costruisce  un processo di crescita economica, civile, di coesione sociale”.