Di Menna (Uil scuola): sciopero sì, corteo no

Tutti i sindacati più rappresentativi hanno confermato lo sciopero per sabato 24 novembre, cui hanno aderito anche i Cobas, che però chiedono di "organizzare una manifestazione unitaria che parta da piazza della Repubblica alle 10 e si diriga in corteo verso il centro della città".

Richiesta non accolta dagli altri sindacati, come spiega Massimo Di Menna, leader della Uil scuola, all’agenzia DIRE, "per non arrecare disagio alla cittadinanza di sabato pomeriggio". Ma le ragioni dello sciopero del 24 sono confermate in pieno perché il governo, ”mantiene un silenzio offensivo nei confronti del personale della scuola”.

Secondo il sindacalista "La questione centrale è che, dopo il blocco del contratto, non si riesce a venir fuori da una situazione che lascia in sospeso il pagamento degli scatti di anzianità del personale della scuola. Lo scorso anno sono stati pagati, oggi, a distanza di cinque mesi dall’impegno del ministro Profumo di emanare l’Atto di Indirizzo all’Aran utilizzando le risorse esistenti, c’è solo silenzio".

E "non pensi il Governo – sottolinea Di Menna – che lo sciopero del 24 possa essere considerato come momento di sola protesta. Verranno attuate, nel corso dell’anno scolastico, tante iniziative finché non verrà assunta, responsabilmente, la decisione di emanare l’atto di indirizzo in modo da ripristinare l’aggiornamento delle retribuzioni e i diritti contrattuali".