Di Menna: ok alla nuova maturità

“Il provvedimento sulla maturità del ministro Fioroni, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, rappresenta un modo chiaro e concreto che va nella direzione di una scuola accogliente e rigorosa” Lo afferma il segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna in un comunicato.

“In particolare è da apprezzare la sinergia tra scuola e università, da anni sollecitata dalla Uil Scuola – sottolinea Massimo Di Menna – per fare del percorso di studi un momento collegato all’accesso alle università e all’acquisizione di competenze professionali spendibili per il lavoro e la scelta di riconoscere anche con un ‘bonus’ finanziario l’impegno verificato e riconosciuto nello studio, provvedimento che può rappresentare un modo per sostenere ricerca, preparazione tecnico professionale e percorsi di studio.

Il riconoscimento degli esami di maturità ai fini dell’accesso all’università, da un lato è una sfida per una scuola di qualità e di riconoscimento professionale del lavoro degli insegnanti, dall’altro deve contribuire a eliminare i tanti passaggi, prove e sbarramenti, spesso tra loro scollegati e senza continuità, che i ragazzi che frequentano le scuole superiori devono affrontare per orientarsi e per entrare ‘di fatto’ nel mondo del lavoro: esame di stato, quiz per l’accesso all’università, esame per l’esercizio della professione, test e prove per l’accesso al lavoro.

Ora serve – commenta Di Menna – una forte azione politica per fare in modo che il parlamento approvi rapidamente tale modello, e il governo lo conduca in porto, perché è ipotizzabile che ci saranno molte resistenze, sia da parte di gestori di scuole private, per interessi finanziari, come da parte di alcuni settori accademici, non pronti, al necessario adeguamento alla sinergia tra la formazione scolastica e quella universitaria.

Le scuole e gli insegnanti accolgono e sostengono l’impegno per una scuola accogliente e rigorosa.
Occorre procedere alla riforma della scuola secondaria superiore”.

Su questo tema la Uil Scuola rilancia la sua proposta di obbligo scolastico a 16 anni, mantenendo gli indirizzi liceali, rafforzando quelli tecnici e mantenendo nelle competenze dello Stato gli istituti professionali.