
Democrazia sindacale in versione Cgil tra le ragioni dello sciopero generale
Le ragioni dello sciopero generale proclamato dalla Cgil per la giornata del 6 maggio prossimo sono contenute in un manifesto che le sintetizza in dodici punti.
Tra questi vi è anche uno spazio per la scuola (anch’essa chiamata allo sciopero per l’intera giornata), per i precari e per la cosiddetta democrazia rappresentativa.
Per il settore scolastico le ragioni dello sciopero sono sintetizzate da “un sostegno per la scuola pubblica, l’università, la ricerca con: investimenti sulla conoscenza e sul diritto allo studio, sviluppo della qualità per la scuola pubblica, l’università e la ricerca, stabilizzazione del personale precario, considerare la cultura come un investimento per la crescita civile, morale ed economica, valorizzare il patrimonio storico, artistico, architettonico e culturale del Paese”.
Per il settore pubblico (scuola compresa) con lo sciopero generale la Cgil rivendica “il blocco dei licenziamenti dei precari e la definizione di un piano occupazionale, il rinnovo dei contratti nazionali e dei contratti integrativi contro ogni accordo separato e l’immediato rinnovo delle RSU”.
A proposito di rappresentanza dei lavoratori, tra le ragioni dello sciopero la Cgil rivendica quel suo particolare concetto di democrazia emerso nella travagliata vicenda della Fiat che subordina qualsiasi accordo alla decisione della base, prevedendo di “garantire ai lavoratori la possibilità di esprimere un voto vincolante sugli indirizzi e sugli esiti contrattuali, ancora di più in presenza di accordi separati”: un vincolo che delegittimerebbe la dirigenza sindacale rappresentativa e cercherebbe di imporre dal basso le scelte anche alla controparte.
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