Delega al Miur per riformare scuola e università? Altolà della Cgil-scuola
Si parla di delega al Governo per interventi su varie materie relative a scuola e università, tra cui la ridefinizione di taluni aspetti del rapporto di lavoro.
Proprio su quest’ultima ipotesi (i cui contenuti non sono, comunque, ancora noti) la Cgil-scuola, per bocca del suo segretario generale, Pantaleo, ha preso posizione.
“L’ulteriore colpo ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici pare sia contenuto in un disegno di legge delega su istruzione università e ricerca. Tale norma prevederebbe, oltre ad una serie di deleghe su una pletora di materie, sostanzialmente la rilegificazione del rapporto di lavoro, inclusa la parte economica, per i docenti del comparto scuola, i ricercatori e tecnologi e i docenti AFAM.
Tradotto significa: mano libera su orari, stipendi e carriere.”
Secondo Pantaleo, già il decreto legge 104, recentemente convertito nella legge 128/2013, contiene elementi che attengono al rapporto di lavoro e che sembrano prospettare, secondo il sindacato, volontà dell’Amministrazione di intervenire unilateralmente sulla materia che è prerogativa contrattuale.
“E se il buongiorno si vede dal mattino – prosegue l’FLCcgil – quanto contenuto in alcune parti del decreto legge 104/2013 in termini di aumento dei carichi di lavoro e quindi di peggioramento del contratto nazionale, conferma il tentativo di cancellare parti significative del contratto nazionale e della contrattazione.
La FLC non starà a guardare!
Fin d’ora avvertiamo il Ministro e il Governo che un attacco di questo tipo è per noi inaccettabile e che su questo avvieremo una mobilitazione continua e incisiva.
Ci si fermi e si avvii il confronto per rinnovare i contratti nazionali: i colpi di mano e gli interventi unilaterali non hanno portato fortuna ai precedenti governi né hanno migliorato la scuola, l’università, la ricerca e l’alta formazione artistica e musicale”.
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