Decreto sviluppo ed immissione in ruolo di docenti: quanti, quando e come

Il Governo prima della tornata elettorale per le amministrative ha inserito nel “decreto sviluppo” un piano di assorbimento in ruolo del personale docente precario delle graduatorie ad esaurimento.

Sembrava una buona notizia, dopo il blocco delle nomine in ruolo dei precari disposto nel 2008 dal Governo. Purtroppo l’andamento del confronto in Parlamento ridimensiona la portata della novità: molte chiacchiere, pochi fatti, niente numeri. Anche il premier Berlusconi ha dichiarato prima delle elezioni che “Tremonti non vuole numeri, ma le assunzioni della scuola saranno migliaia”.

Il senatore della Lega Pittoni, in parallelo, non si stanca di attribuire al PD la colpa della mancata immissione in ruolo come se la questione fosse l’ordine di immissione e non il numero totale delle immissioni. Nel frattempo il ministro Gelmini nella pluralità di decreti e circolari emesse fino al 26 maggio non ha dato peso al bonus proposto dal sen. Pittoni e dal 1 giugno le graduatorie sono già in corso di aggiornamento in coerenza con le direttive ministeriali.

Quando e come potrà essere applicato il bonus proposto dal sen. Pittoni? Forse tra tre anni in occasione del prossimo aggiornamento.

Si sussurra, infine, di possibili accordi Lega-Pd. Al momento non sembra che il “rumor” abbia fondamento, sulla base anche degli esiti della recente riunione dei parlamentari Pd delle commissioni interessate, promossa dall’on.le Ghizzoni in vista della discussione di merito del decreto alla Camera. Tutti hanno convenuto sull’esigenza che nel decreto legge venga meglio precisato e chiarito il numero dei posti vacanti e disponibili per prevenire l’attivazione di un ulteriore contenzioso.

In assenza di correzioni e precisazioni – ha dichiarato a Tuttoscuola Giovanni Bachelet – “ accadrà, come negli ultimi tre anni, che solo una infima quota dei precari avrà la fortuna di essere stabilizzata e la maggioranza dei precari, in qualunque regione, resterà comunque fuori”.