Decreto scuola: Governo ha posto la fiducia, il 19 dicembre si vota
Decreto scuola a un passo dal diventare legge. Lo scorso 17 dicembre la Commissione Cultura del Senato ha concluso l’esame degli emendamenti presentati rispetto al testo trasmesso dalla Camera. Tutti gli emendamenti sono stati respinti, il testo del decreto scuola resta quello approvato dalla Camera. Oggi, 18 dicembre, il Governo ha posto la questione di fiducia in Aula al Senato. Pittoni (Lega): “Il voto di fiducia sancirà il via definitivo a un testo che da ‘salva precari’ si è trasformato in ‘ammazza precari‘”. Vediamo insieme quali passi dovrà ancora fare il decreto scuola prima di diventare legge.
Scopri i principali emendamenti al decreto scuola inseriti lo scorso 3 dicembre
Proprio oggi, 18 dicembre, il Governo ha posto la questione di fiducia in Aula al Senato. A quel punto domani, 19 dicembre, si procederà con le votazioni e il decreto scuola verrà convertito in legge con un leggero anticipo rispetto alla scadenza del prossimo 29 dicembre.
Tra poche ore quindi, circa 48mila aspiranti docenti potrebbero tirare un sospiro di sollievo. Ricordiamo, infatti, che il decreto scuola bandisce un concorso straordinario per 24mila insegnanti di medie e superiori riservato ai precari con tre anni di servizio. Accanto a questo concorso il decreto scuola ne bandisce un’altro ordinario per lo stesso numero di cattedre che introduce la novità dell’obbligo per i neo assunti di restare almeno 5 anni nello stesso istituto.
Non tutti fanno i salti di gioia. Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile Istruzione della Lega afferma infatti che “Non c’è la volontà politica di rivedere il decreto scuola. M5S, PD, IV e LEU hanno respinto in commissione Cultura del Senato tutti gli emendamenti al provvedimento, confermando l’intenzione di non toccare quanto approvato alla Camera, nonostante le vibrate proteste. Il voto di fiducia sancirà quindi il via definitivo a un testo che da ‘salva precari’ si è trasformato in “‘ammazza precari’, con conseguente presa di distanza generale, a partire dai principali sindacati di settore per i quali era stato pensato. Non regge – spiega il senatore – la scusa dell’impossibilità di una terza lettura alla Camera in quanto impegnata sulla legge di Bilancio. I Regolamenti di entrambi i rami del Parlamento consentono l’esame di disegni di legge di conversione di decreti legge anche durante la sessione di Bilancio. Così stabiliscono sia l’articolo 126, comma 12 del Regolamento del Senato, sia l’articolo 119, comma 4 di quello della Camera. È proprio in applicazione di tale norma – conclude Pittoni – che la mia commissione ha potuto esaminare il decreto Scuola durante la sessione di Bilancio”.
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