Ddl voto in condotta, Aprea (FI): ‘Apprezziamo il servizio alla cittadinanza e le riflessioni sulla Costituzione’. Fidae: ‘MIM coinvolga anche le paritarie’

“Indubbiamente abbiamo assistito a comportamenti e a fatti molto gravi che ci portano a dire che il governo e il Parlamento hanno fatto bene a prevedere questo inasprimento di pene e sanzioni sul voto in condotta e sulle modalità di sospensione dalle lezioni. Negli ultimi tempi, infatti, fatti gravi che ci hanno lasciato esterrefatti molte volte, hanno confermato una spirale di violenza che doveva essere assolutamente stigmatizzata da una parte, ma soprattutto fermata anche attraverso nuove modalità di valutazione della condotta, molto più coerenti con la crescita personale. In particolare, apprezziamo che rispetto alle sospensioni, piuttosto che l’allontanamento dalle lezioni, si preveda un servizio alla cittadinanza o riflessioni sulla Costituzione, utili per aiutare lo studente a capire l’errore commesso”. Questo il commento che Valentina Aprea, responsabile Istruzione di Forza Italia, ha rilasciato a TgCom24 in merito al Ddl sul voto in condotta approvato dal Senato nei giorni scorsi. 

“Ci saranno gravi conseguenze anche nel corso degli studi: il 5 in condotta verrà dato anche a fronte di comportamenti che costituiscono gravi e reiterate violazioni del regolamento d’istituto, quindi in molti più casi porterà alla bocciatura“, prosegue l’esponente azzurra. “Il 6 invece – riprende – genererà un debito scolastico che poi dovrà essere recuperato a settembre con una verifica. Forse questa è l’unica misura di cui dovremo verificare l’efficacia, perché potrebbe risultare blanda ed esercitare una scarsa deterrenza sugli studenti. A Forza Italia piace che chi avrà nove o dieci in condotta avrà diritto ad ottenere il massimo dei crediti scolastici che andranno poi a fare media nel calcolo del voto finale della maturità, riconoscendo una premialità per quegli studenti che hanno sempre avuto un comportamento coerente con la civile convivenza”. “Varate queste riforme, è ora di richiamare genitori e studenti ad una maggiore responsabilità sociale, anche attraverso nuovi patti educativi da favorire attraverso l’ascolto, il dialogo e regolamenti di istituto condivisi e sottoscritti da tutti gli attori della comunità scolastica”, conclude Aprea.

Più critica Virginia Kaladich, presidente FIDAE: “I giudizi sintetici sono sicuramente oggettivi e chiari, e soprattutto risultano valutazioni più comprensibili per le famiglie. Al tempo stesso dobbiamo dire che non si può cambiare la normativa legge ogni 3-4 anni, perché in questo modo si crea una confusione e incertezza. Dispiace aver appreso della riforma solo quando questa era già in discussione in aula – ha continuato – mentre riteniamo sia opportuno che il Governo ci interpelli, insieme a tutti gli stakeholders del sistema scolastico italiana, quando vengono proposte delle modifiche al nostro ordinamento. Ci convince molto meno il ritorno al voto in condotta, perché porta con sé una logica punitiva lontana dall’obiettivo più alto sella scuola, cioè quella di formare e accompagnare i futuri cittadini in un processo di crescita a 360 gradi, che sappia tirar fuori i talenti di ogni singolo”.

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