Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Dallo scarabocchio al disegno

di Guido Pesci*

La traccia è una scoperta fondamentale. Quando un bambino capisce che la sia azione lascia un segno l’esaltazione e la soddisfazione lo spronano a ripetere l’esperienza. Succede con la traccia sonora del vocalizzo che, scoperta per caso, viene poi usata intenzionalmente per produrre effetti su se stessi e gli altri, dotandosi pian piano di significati e trasformandosi in vero e proprio linguaggio. E succede con la traccia segnica, ancor meno effimera, che dapprima conseguenza casuale di un gesto prende forma per diventare significante rappresentazione e mezzo di espressione di sé all’altro.

Dai primi segni al controllo del gesto

In genere i primi segni traccianti sono il prodotto di colpi in quanto il bambino non ha un controllo motorio sviluppato. Il segno è conseguenza di un gesto e vi partecipa tutto il corpo, non solo la mano o il braccio. Questo segno però è espansione di sé nello spazio grafico, nelle diverse direzioni in rapporto alla postura assunta dal bambino.

Solo successivamente, intorno ai sei mesi il bambino impara che c’è un rapporto tra movimento e segno ottenuto, una scoperta che consente di variare a piacere le linee iniziando faticosamente un tentativo di controllo del gesto.

Verso il disegno

Verso i 16-18 mesi i tracciati sono ancora caotici, uno scarabocchio “disordinato” e non ancora socializzato. Non vi è alcun tentativo di rappresentazione della realtà e nemmeno di riconoscimento della realtà all’interno del disegno.

È fra i 2 e i tre anni che il bambino inizia a dare un nome allo scarabocchio, attribuendogli significati desunti dal mondo circostante. A due anni compaiono i segni circolari e ad angolo; a due anni e mezzo, aumentando il controllo motorio, il bambino inizia a non uscire più dai bordi e a seguire meglio con lo sguardo la mano che traccia. A tre anni in genere il bambino inizia a rappresentare il mondo che lo circonda e suoi stati interni, una intenzionalità rappresentativa che segna il passaggio dallo scarabocchio al vero e proprio disegno.

*Direttore Scientifico ISFAR e docente formazione Pedagogia Clinica | Istituto Superiore di Formazione, Aggiornamento e Ricerca

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