Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Curia di Milano e omosessualità, a chi è giusto parlarne?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’email di Maria Carla Giammarco sul caso della Curia di Milano, degli insegnanti di religione e dell’omosessualità.

Invitiamo i lettori a commentare il contributo e a proporre nuovi temi di discussione, scrivendoci come di consueto all’indirizzo dedicato la_tribuna@tuttoscuola.com.

Gentile Direttore,

Il caso alquanto grottesco della Curia di Milano e degli insegnanti di religione mi ha suggerito le seguenti riflessioni, che sottopongo alla sua pazienza.

Per parlare ai ragazzi di educazione sessuale e di lotta alle discriminazioni, i più preparati “pedagogicamente” dovrebbero evidentemente essere gli insegnanti (di scienze, di filosofia, di storia…). Gli stessi che, come è noto, sono sottopagati e mortificati socialmente da decenni: perché allora “dirottare soldi pubblici” ad agenzie esterne alla scuola per interventi episodici e non controllabili? Questo è il primo scandalo venuto alla luce dal caso di Milano!

Che dire poi di quegli insegnanti che, trovando criticabile l’invito della Curia, anziché discuterne apertamente – e pacatamente – col mittente, si sono affrettati a “denunciare” il fatto a quotidiani che nulla sanno di sessuologia, di età evolutiva, di scuola?

Possibile che i seicentomila circa insegnanti italiani non abbiano un sussulto di autostima, di orgoglio professionale, di “etica professionale”? Che siano così insicuri, disuniti, avviliti, da non ribellarsi ai soprusi burocratici che da tempo ledono la loro dignità prima che le loro tasche? Se così, si meritano tutto il disprezzo sociale, ed è una fortuna che i ragazzi non li ascoltino molto …

La ringrazio dell’attenzione e la saluto cordialmente

Maria Carla Giammarco

già prof.associato di Storia antica, Un. de L’Aquila

 

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