Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Cultura dell’arte: presidio legalità per Stato, per tutti noi

“Nel 1993 gli attentati perpetrati dalla Mafia in Via dei Georgofili a Firenze, in Via Palestro a Milano, a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro a Roma contro il patrimonio artistico avevano un unico obiettivo: colpire lo Stato e le sue Istituzioni. Non è certo un caso se alcune delle opere danneggiate da quegli atti scellerati siano oggi a Casal di Principe. La criminalità organizzata era cioè giunta a cogliere proprio il nesso viscerale tra senso dello Stato, valore della Legalità e tutela del Patrimonio artistico e culturale, comprendendo il principio per cui il patrimonio artistico è un bene prezioso e insostituibile che contribuisce alle fondamenta stesse della Nazione.” Sono le parole di Irene Baldriga, Presidente dell’ANISA (Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte) nel suo intervento al seminario “La luce vince l’ombra. L’arte e la storia dell’arte al servizio della legalità e della coesione sociale. Riflessioni su una mostra”, che si è tenuto a Casal di Principe, Sala Consiliare, sabato 20 giugno 2015. Un’iniziativa di valore che rafforza il nesso tra l’impegno per la legalità e la sensibilità per il Patrimonio artistico nel nostro Paese.

Sono tanti gli intellettuali, i politici, i magistrati e i cittadini che nel tempo hanno difeso con impegno e sacrificio la legalità e il nostro patrimonio, comprendendo l’importanza del rapporto tra degrado ambientale ed impoverimento etico dei cittadini.

“L’arte rappresenta oggi soprattutto questo valore insostituibile di autenticità, di effettivo contatto col passato, di presa di coscienza del nostro compito di custodi di un’eredità che è colore, pietra, legno, tessuto, sudore e sangue.(…) La Scuola ha una responsabilità grandissima, quasi insostenibile se davvero se ne prende piena consapevolezza, che è quella di fornire ispirazione e modello ai ragazzi e alle ragazze che ogni mattina si accomodano nelle nostre aule. Ai docenti spetta il compito di lasciar parlare opere, vestigia e intere città, dando loro voci convincenti e seduttive.” Il cittadino che guarda il contesto che lo circonda riconosce il proprio passato e può comprendere la storia,  apprezzarne la bellezza e la poesia e proiettarsi nel futuro con un’identità più forte, con maggiore sicurezza. La conoscenza e l’amore per il patrimonio artistico del proprio paese sono, secondo la dirigente scolastica Irene Baldriga, “una sedimentazione di un codice di bellezza, di gestualità, di comportamenti e di modelli che appartengono al popolo come vero custode dei beni e delle immagini artistiche disseminate nel nostro Paese.” 

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