CSPI ok alla call veloce, ma per settembre occorre potenziare gli organici

Nella seduta di questa mattina il CSPI ha valutato condivisibile la finalità del decreto per la chiamata veloce di docenti, in quanto intende porre rimedio alla situazione che si riscontra ogni anno con il numero dei posti docenti autorizzati per le immissioni in ruolo che vengono ricoperti solo in parte, con la conseguenza di lasciare posti vuoti in organico e nello stesso tempo non consentendo al personale precario di ottenere la stabilizzazione attesa.

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Il CSPI apprezza il decreto che pone rimedio agli errori del passato nella programmazione delle procedure di assunzione dalle graduatorie concorsuali, accompagnati dall’esaurimento delle attuali GaE per più discipline e province.

Il DM quindi interviene nella giusta direzione prevedendo, una volta esperito l’ordinario e annuale iter di immissioni in ruolo, una procedura di “chiamata” aggiuntiva per coprire i posti rimasti vacanti, rivolta al personale già inserito nelle graduatorie utili per le immissioni in ruolo ma in altra Provincia o Regione.

La mancata copertura dei posti, già dannosa di per sé in tempi ordinari, sarebbe ancora più grave– ha osservato il CSPI – a fronte dell’emergenza sanitaria che sta attraversando il Paese e per la ripartenza delle attività didattiche in presenza che comporterà drastiche misure per tutelare la sicurezza e la salute di alunni e personale.

Il CSPI, tuttavia, non ha mancato di evidenziare un altro aspetto collaterale alla copertura dei posti disponibili mediante chiamata veloce dei docenti iscritti nelle graduatorie interessate.

Tra le misure necessarie per la ripresa delle lezioni, il distanziamento interindividuale – ha ricordato il CSPI – produrrà l’esigenza di poter contare non solo su tutti i posti già inseriti in organico fin dal primo giorno di lezione, ma sul potenziamento delle dotazioni organiche al fine di far fronte alle necessità di suddivisione e riorganizzazione dei gruppi classe come raccomandato anche dallo stesso Comitato Tecnico Scientifico nel recente documento “Ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico”.

Per questo il CSPI ha ritenuto opportuno proporre al Ministero l’adozione di misure eccezionali volte a garantire a settembre 2020 la ripresa delle attività didattiche in presenza e in sicurezza, a partire dal potenziamento dell’organico disponibile e dalla stabilizzazione del personale scolastico.