Crisi energetica, Bianchi: ‘Mai parlato di settimana corta in CdM. Scuola non deve essere la prima a pagare’

A scuola meno giorni per via della crisi energetica? La “settimana corta è importante se sta dentro al piano didattico e non come misura di risparmio energetico. Deve tornare centrale la funzione didattica della scuola. Non abbiamo mai parlato di settimana corta in Consiglio dei ministri. Sono contrario a dire che poiché c’è un’emergenza, la scuola deve essere la prima a pagare“. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervistato da SkyTg24.

Crisi energetica, Bianchi: ‘Scuola non si tirerà indietro, ma non bisogna partire da lei”

La scuola non si tira indietro, ma non bisogna partire da lei. L’intero Paese deve cambiare atteggiamento” sul fronte ambientale, ha quindi aggiunto Bianchi. “Le scuole hanno sempre fatto la loro parte, con Comuni e Province. Non ci tireremo indietro“. Poi sull’emergenza demografica: Il problema del Paese è la caduta demografica. In due anni abbiamo perso quasi 300mila studenti ed in 10 anni, entro il 2031-32, ci saranno 1,4 milioni di studenti in meno“, ha detto il Ministro.

Cattedre scoperte, Bianchi: “Sono di chi rinuncia o per via di situazioni impreviste”

Per quanto riguarda il problema delle cattedre, Bianchi ha spiegato: “Abbiamo 650-700mila docenti di ruolo, abbiamo attivato quest’anno le supplenze annuali dal 15 agosto. Le cattedre scoperte sono quelli che rinunciano o per situazioni impreviste, come malattie. Il dato nazionale è del 5%“, ha detto il ministro dell’Istruzione. Bianchi ha rivendicato il lavoro svolto. “Abbiamo fatto – ha ricordato – una quantità enorme di assunzioni, 7 concorsi in un anno e mezzo: l’anno scorso sono stati immessi in ruolo 61mila docenti, quest’anno già oltre 50mila ed altri 25mila lo saranno entro l’anno. Poi ci sono 91mila insegnanti di sostegno in deroga ed una quota a tempo determinato c’è sempre”.

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