Coronavirus, Ministero registra alunni di rientro dalla Cina. I presidi: ‘Troppo poco tempo’

Coronavirus: nessuna quarantena per gli alunni recentemente rientrati dalla Cina. Il Governo boccia la proposta di alcune regioni del Nord, Veneto, Lombardia, Friuli e provincia di Trento, che avevano chiesto di attuare una procedura di isolamento per tutti gli studenti rientrati dalla Cina da meno di 14 giorni. Conte: “Invito i governatori del Nord a fidarsi di chi ha competenza specifica”. Azzolina: “La scuola resta un luogo di inclusione. In classe si va”. Ma intanto il Ministero dell’Istruzione, nella serata dello scorso 4 febbraio, ha diramato una circolare alle scuole in cui si invitano i presidi a comunicare chi è stato nel Paese asiatico negli ultimi 15 giorni.

In pratica, i presidi di tutte le scuole d’Italia devono, stando a questa circolare, fornire al Ministero su apposito modulo “il numero di studenti, docente e personale scolastico impegnati in questo momento in Cina per attività di studio o formazione, di cui si precede il rientro nelle prossime settimane; il numero di soggetti che siano rientrati negli ultimi 15 giorni dalla Cina”. È quella che un comunicato a metà giornata del Ministero dell’Istruzione chiama “la proficua collaborazione con il Ministero della Salute in merito al controllo della diffusione delle infezioni da Coronavirus, grazie anche al quotidiano aggiornamento con la rete degli Uffici scolastici regionali dislocati sul territorio nazionale”.

Quella del Ministero sarebbe una richiesta a mero scopo conoscitivo che però non è piaciuta troppo ai dirigenti scolastici: “Abbiamo avuto troppo poco tempo – ha dichiarato al Messaggero Mario Rusconi, presidente ANP del Lazio – un solo giorno per reperire queste informazioni. Mi chiedo poi che valore abbia questo monitoraggio: come facciamo a verificare e informazioni che abbiamo sugli spostamenti dei ragazzi?”.