
Si è aperta oggi a Parigi, per concludersi l’11 dicembre, l’attesa Conferenza delle Parti (COP) sul clima, la ventunesima della serie, e il segretario dell’ONU Ban Ki-moon rilancia in questa occasione l’affermazione fatta dal ministro degli esteri francese Laurent Fabius circa un mese fa: “Non abbiamo un piano B perché non esiste un pianeta B”.
I tragici eventi parigini del 13 novembre hanno purtroppo contribuito a porre in secondo piano quella che secondo molti osservatori è l’ultima occasione utile per salvare il pianeta Terra dalle conseguenze catastrofiche dell’ulteriore surriscaldamento dell’atmosfera dovuto alle emissioni di CO2. Di questo non sembra esistere però una diffusa consapevolezza nel mondo e in Italia: da un sondaggio realizzato da Legambiente in settembre risulta per esempio che solo il 29% degli italiani ha una sia pur minima informazione sulla COP21.
Conseguenza, evidentemente, anche di una scarsa presenza della tematica sui media e soprattutto, per noi che ci occupiamo di scuola, di una scarsa incidenza dell’educazione ambientale, che finora è esistita in pratica solo sulla carta: apposite Linee guida sono state diffuse dal Miur, insieme al Ministero dell’Ambiente, già nel 2009, ma non risulta che abbiano lasciato tracce importanti. Ora esse sono state aggiornate e ampliate da un nuovo e più dettagliato documento (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/LINEE_GUIDA.pdf) la cui ricaduta concreta sull’azione didattica sarà tutta da verificare.
Tuttoscuola, che sull’importanza di COP21 aveva già da mesi richiamato l’attenzione dei lettori (http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=36002), continuerà a dedicare a questa tematica l’attenzione prioritaria che merita, anche attraverso il canale tematico Ecoscuola ( http://www.tuttoscuola.com/ecoscuola/ ).
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