Contro la Buona Scuola anche uno sciopero della fame. La solidarietà di Landini

A Bologna, davanti all’USR, è stato organizzato uno sciopero della fame a staffetta contro il Ddl Buona Scuola, conclusosi domenica 14 dopo una settimana, e che continua però a Ferrara, con inizio da lunedì 15 giugno.

Il presidio degli scioperanti è stato visitato sabato scorso anche dal segretario della Fiom Cgil Maurizio Landini, che sul quaderno dei visitatori ha lasciato la seguente testimonianza: “Io sono tra le persone che non hanno potuto studiare perché la mia famiglia non aveva i mezzi economici. Proprio per impedire che il diritto all’istruzione sia impedito battiamoci insieme per una scuola pubblica”.

Poi ha rivolto ai manifestanti l’invito a unire la loro protesta a quella che la Fiom – come parte della ‘coalizione sociale’ da lui promossa – sta combattendo sul versante del lavoro. “È molto importante quello che state facendo – ha detto Landini agli insegnanti – non solo perché la riforma è sbagliata, ma perché la vostra non è una battaglia di settore ma riguarda tutti. Abbiamo bisogno di rimettere al centro dell’attenzione una scuola che costruisca spirito critico. Quello che il governo sta facendo nella scuola non è molto diverso da quello che sta facendo nel lavoro, bisogna unire le nostre battaglie”.

Ci sembra di capire che il leader del partito-non partito che si chiama Coalizione sociale cerchi un contatto con quel mondo della scuola, inteso soprattutto come insegnanti e rispettive famiglie, che ha tradotto la sua delusione nei confronti della Buona Scuola di Renzi, e dello stesso governo Renzi, nella massiccia astensione dal voto che ha caratterizzato le recenti elezioni regionali.

Tra i due milioni di voti che, stando alle valutazioni degli analisti dei flussi elettorali, il Pd avrebbe perso rispetto al picco delle elezioni europee dello scorso anno, molti sarebbero quelli degli insegnanti. E se dalla Coalizione sociale nascesse un partito…