È stato firmato il protocollo tra ARAN e Sindacati che fissa tempi e modalità per l’elezione delle RSU in tutti i comparti del pubblico impiego. Le votazioni avranno luogo nei giorni 17, 18 e 19 aprile 2018. Entro il 9 marzo dovranno essere presentate le liste dei candidati.

Lo scrutinio avverrà per tutti i seggi nella giornata del 20 aprile e vi sarà tempo fino al 27 per la pubblicazione dei risultati.

Dietro questa semplice informativa ci sono, soprattutto per i sindacati della scuola, molte incognite, a cominciare dal peso che l’esito della trattativa sul rinnovo contrattuale potrà avere sulla campagna elettorale per il rinnovo delle rappresentanze sindacali.

Non vi è dubbio, infatti, che un risultato retributivo modesto, se pur giustificato dalla situazione contingente delle casse statali, giocherebbe a sfavore dei cinque sindacati contrattanti, con soddisfazione dei sindacati minori non presenti alla trattativa (Anief, Cobas e sindacati di base) che avrebbero buon gioco nel cavalcare la delusione per gli eventuali magri aumenti salariali ottenuti dopo anni di attesa.

Anche la parte normativa del rinnovo contrattuale potrà avere il suo peso. In particolare, dopo avere condotto per quasi tre anni una campagna contro la Buona Scuola, chiedendone in parte la sostanziale modifica con pieno ripristino delle prerogative contrattuali, un esito del contratto che nella sostanza mantenga intatti gli elementi forti della riforma renziana equivarrebbe quasi ad una ammissione di sconfitta.

Anche in questo caso i sindacati esclusi potrebbero aggiungere altre motivazioni per dirottare il consenso della categoria verso le loro liste.

La trattativa che riparte oggi presso l’Aran ha in gioco anche questi elementi.

Se, come si auspica da più parti (soprattutto da parte del Governo), si arriverà alla fumata bianca, da parte di qualcuno, invece, potrebbe esserci la tentazione di dissociarsi da un esito non sufficientemente appagante, anche per non compromettere proprio i risultati delle prossime elezioni per le RSU.