Contratto scuola? Ci pensa la manovra

Per il personale della scuola (come per tutti gli altri dipendenti pubblici) il contratto nazionale di lavoro previsto per il triennio 2010-2012 non ci sarà. Si riparlerà di contratto per il successivo triennio a partire dal 2013, senza possibilità di recuperare il triennio 2010-2012: per tre anni, a cominciare da quest’anno, non vi saranno aumenti di stipendio.

Ma la manovra non si accontenta di questo e per il personale della scuola interviene modificando la progressione di carriera come se si trattasse di un nuovo contratto. A perdere.

Come abbiamo ampiamente illustrato nelle nostre precedenti notizie, quei tre anni di mancato contratto vengono anche completamente sterilizzati – solo per la scuola – con effetti permanenti.

Per il personale docente, Amministrativo, Tecnico  ed  Ausiliario (A.T.A.) della Scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono  utili  ai fini della maturazione delle posizioni  stipendiali  e  dei  relativi incrementi  economici  previsti   dalle   disposizioni   contrattuali vigenti. (art. 9, comma 23, decreto legge 31 maggio 2010 n. 78).

Il triennio 2010-2012 viene cancellato dalla carriera che in questo viene rallentato di un equivalente periodo di tempo. La struttura della progressione stipendiale viene modificata per sempre, ritardando i passaggi di gradone di tre anni.

Chi è appena entrato in ruolo non dovrà aspettare tre anni ma sei per passare alla posizione superiore. I gradoni saranno di sei anni in sei anni (di sette per gli ultimi due): tutto ritardato di tre anni rispetto al contratto esistente.

La perdita complessiva in carriera sarà maggiore per chi deve percorrerla tutta o quasi tutta e potrà arrivare a cumulare, con i ritardati passaggi, fino a 42 mila euro nel corso dell’intera attività di lavoro.

Contratto scuola? Ci ha già pensato la manovra a rifarne uno nuovo.