Contratto dei dirigenti/1: successi e delusioni

Dopo oltre un anno di esercizio della funzione, è finalmente arrivato per i dirigenti scolastici il primo contratto. Non è bastato questo lungo periodo di trattativa serrata per portare a casa la piena equiparazione retributiva con la dirigenza pubblica. Ma gli altri obiettivi principali, comuni sia a Cgil, Cisl e Uil sia all’Anp, sono stati sostanzialmente centrati.
Analizzando le piattaforme contrattuali iniziali, i maggiori successi sembra averli raggiunti l’ANP. Vediamo più in dettaglio.
Orario di servizio: quantificato in 36 ore settimanali da parte confederale, voluto in gestione autonoma e flessibile dall’ANP, definito dall’intesa come autorganizzazione dei tempi e dei modi dell’attività da parte del dirigente.
Mobilità del dirigente: non richiesta dai confederali, proposta dall’ANP all’interno del periodo di incarico, definita dall’intesa come possibilità di modifica di sede e/o istituzione a domanda.
Retribuzione di risultato: prevista dai confederali per una parte dei dirigenti, richiesta dall’ANP per tutti i dirigenti, definita dall’intesa per tutti.
Resta aperta una divergenza di interpretazione fra le due delegazioni circa il calcolo di indennità di direzione da attribuire ai presidi incaricati. Un’ampia illustrazione di tutti gli aspetti contrattuali è offerta dai siti dell’ANP (www.anp.it) e della Cgil (www.cgilscuola.it). E ora via alle consultazioni della categoria per il passaggio all’accordo finale.