Concorso/2. Novità nelle prove

Negli ambienti ministeriali si ritiene che potrebbero fare domanda fino a 160.000 concorrenti, ma qualche sindacato si spinge a prevedere cifre anche più alte.

Per rendere il concorso gestibile, e ridurre la quantità dei partecipanti a una dimensione ragionevole (da due a tre volte il numero dei posti messi a concorso, che sono 11.891) dovrà perciò essere predisposta una consistente procedura di preselezione, che per ragioni pratiche e di tempo non potrà che basarsi su batterie di test a risposta multipla, anche se non è detto che la scrematura faccia emergere i migliori.

E qui c’è una prima novità: stando a quanto è stato anticipato dal Miur i quesiti non riguarderanno la materia insegnata, ma la comprensione di un testo, problemi di logica, e la conoscenza di una lingua straniera comunitaria a scelta fra inglese, francese, tedesco, spagnolo. Conoscenze e competenze di base, dunque, e non riferite alle classi di concorso. E’ possibile, anzi probabile, che la scelta di questa tipologia di item sia stata influenzata dalle richiamate esigenze pratiche e di tempo, ma forse anche dalla volontà di evitare errori e figuracce come accaduto con il concorso per dirigente scolastico e per i test di ammissione al TFA. C’è solo da augurarsi che non compaiano quesiti cervellotici o ambigui.

Ma una seconda, forse ancora più rilevante novità, si annuncia per la prova scritta, quella a carattere disciplinare, con quesiti non più a risposta multipla ma a risposta aperta sulla materia di riferimento del candidato. Ci vorrà più tempo per la correzione degli elaborati (andrebbe anche prevista, a nostro avviso, una doppia lettura), ma non c’è dubbio che questo tipo di prova si presti molto più dell’altra a verificare la preparazione del candidato.

La terza e ultima novità, molto interessante, riguarda la prova orale, che consisterà in una lezione simulata per la verifica delle capacità didattiche. Non facile da organizzare (quale sarà il pubblico? Una classe? I membri della commissione? Colleghi della materia?), ma senz’altro innovativa.