Concorso straordinario per precari: il corso di formazione te lo paghi tu

La legge 106 di conversione del decreto legge 73, pubblicata in Gazzetta Ufficiale e accompagnata da un rimprovero del presidente della Repubblica per diversi emendamenti aggiuntivi fuori tema, per quanto riguarda gli articoli relativi alla scuola ha fatto registrare pochi cambiamenti con qualche integrazione interessante.

In tema di concorsi è stato cancellato il divieto di partecipare a un successivo concorso in caso di esito negativo al concorso; ma è anche rimasta la strana disposizione per le discipline STEM che consente l’eventuale nomina dei vincitori entro il 30 ottobre con decorrenza dal 2021-22 e annullamento della eventuale nomina a tempo determinato sul posto assegnato ai vincitori.

C’è un’apertura ai neo abilitati e ai neo specializzati per iscriversi agli elenchi aggiuntivi alla prima fascia delle GPS, anche se una nota ministeriale interpretativa sta creando un contrasto con il mondo sindacale.

C’è infine una nuova prospettiva per un concorso straordinario a favore dei precari storici.

Il comma 9.bis dell’art. 59 prevede infatti una procedura straordinaria per regione e classe di concorso a favore dei docenti che abbiano svolto un servizio nelle istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni anche non consecutivi negli ultimi cinque anni scolastici.

Ciascun candidato può partecipare alla procedura in un’unica regione e per una sola classe di concorso e può partecipare solo per una classe di concorso per la quale abbia maturato almeno una annualità.

I posti per questa procedura concorsuale straordinaria sono quelli che risultano vacanti anche dopo le diverse nomine ordinarie e straordinarie al 1° settembre 2021.

Per questo concorso particolare i candidati dovranno versare un contributo di segreteria, come ormai avviene per tutti i concorsi, in misura tale da coprire, comunque, le spese organizzative dell’Amministrazione scolastica.

All’insegna del risparmio, con spese a carico dei candidati, c’è un’altra disposizione che lascia molto perplessi. I candidati vincitori collocati in posizione utile in graduatoria partecipano, con oneri a proprio carico, a un percorso di formazione, anche in collaborazione con le università, che ne integra le competenze professionali e che prevede una prova conclusiva, secondo modalità definite dal decreto del Ministro dell’istruzione di cui al periodo precedente.

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