Concorso STEM. Necessario uno sforzo organizzativo straordinario

Si saprà stasera, martedì 15 giugno, se, come anticipato dalla Uil-scuola, vi sarà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando di concorso per le discipline STEM. Partirà una frenetica corsa estiva finalizzata a nominare fin dal prossimo 31 luglio oltre 6mila posti vacanti già previsti nel bando emanato l’anno scorso. Per conseguire l’obiettivo che sa di mission impossible, il ministero non ha esitato a bypassare il CSPI, azzerando in tal modo il tempo che sarebbe stato necessario (sette giorni) per il rilascio del parere di merito.

Pur essendo facoltativa la richiesta di parere, in questi anni il Ministero ha sempre proceduto a richiederlo, forse come gesto di cortesia istituzionale, ma, proprio per questo, l’attuale non richiesta sembra uno strappo.

Mentre in settimana alla Camera comincerà l’esame dei numerosi emendamenti presentati per modificare l’art. 59 del DL 73 sostegni-bis sul reclutamento, l’amministrazione scolastica sarà già alle prese con il primo impegno organizzativo: collaudare le aule informatiche e le apparecchiature per consentire agli oltre 60mila candidati di espletare le prove scritte “computer based”.

Secondo le anticipazioni fornite dalla Uil-scuola, le prove del concorso STEM dovrebbero svolgersi nelle regioni richieste dai candidati.

Non dovrebbero esserci, quindi, aggregazioni di regioni; pertanto, tutti i 18 USR dovranno attrezzarsi, procedendo anche alla nomina del personale di vigilanza (nel periodo di ferie!).

Saranno gli USR di Campania e Lombardia ad avere il maggior impegno organizzativo per assicurare il regolare svolgimento delle prove del concorso STEM rispettivamente per 8.846 e 8.236 candidati.

Anche se le prove delle cinque classi di concorso si svolgeranno in giorni e in sessioni diversi, potrebbe essere necessario in ciascuna di quelle due regioni l’utilizzo di non meno di 150 aule informatiche e di 3mila computer, anche da sanificare dopo lo svolgimento di ogni sessione.

In proporzione i supporti logistici e tecnologici dovranno essere assicurati in contestualità anche in tutte le restanti regioni, soprattutto dove il numero di candidati è particolarmente elevato (oltre 6mila nel Lazio e oltre 4mila in Emilia R. Puglia, Sicilia e Toscana).

Senza considerare la predisposizione dei quesiti (complessivamente ne serviranno subito oltre mille) da parte delle università e la costituzione delle commissioni e sottocommissioni (che dovranno lavorare in pieno periodo feriale), già la predisposizione organizzativa delle prove scritte rappresenterà la prova del fuoco di questa procedura straordinaria.

Con tempi così ristretti il rischio di un flop (speriamo di no) è dietro l’angolo.

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