Concorso secondaria: lo scandalo della A050. Una candidata: ‘Non ci sono stati concessi fogli, ma potevamo scrivere sul corpo. E’ stato umiliante’

La rubrica “Ultimo banco” di Alessandro D’Avenia nel Corriere della Sera ha ospitato e commentato la lettera di una candidata del concorso ordinario della secondaria, insegnante di scienze, precaria da otto anni in un istituto superiore, che nei giorni scorsi ha sostenuto la prova scritta di matematica, fisica e chimica (probabilmente la A050). La drammaticità di svolgimento della prova inizia con il divieto di utilizzare carta e penna di cui ha parlato anche Tuttoscuola nei giorni scorsi. Un divieto che ci sorprende, perché sapevamo che era stato imposto – assurdamente e illogicamente – dal Ministero dell’Istruzione su indicazione del Comitato nazionale per le prove scritte delle discipline STEM, ma non sapevamo che fosse stato esteso anche ad altre classi di concorso.

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Racconta la candidata che “Gli esercizi richiedono di ricavare le formule senza la tavola periodica e di fare i conti con decimali ed esponenziali. Per questo chiediamo carta e penna. Ci viene detto che è vietato «scrivere su fogli». Domando: «E la penna?». Risposta: «La penna sì. Non potete usare fogli, ma se vuole può scrivere i calcoli sul banco o tatuarsi il corpo»”.

Continua la candidata: “Basita, rispondo che voglio la penna, ma sul banco non si riesce a scrivere. Comincia la prova che attendo dal 2019: ho studiato un’estate intera, sacrificato vacanze di Natale, di Pasqua e le notti degli ultimi due mesi. In tanti abbiamo preparato il concorso mentre stavamo lavorando e con una famiglia da accudire. Comincio a scrivere sulle braccia: dopo cinque esercizi non ho più spazio. Non ho più parti del corpo scoperte da segnare. Svolgo il test smarrita e umiliata. Ma cosa siamo? Un concorso svolto sul corpo?”.

Anche noi rimaniamo sorpresi e increduli. Ma nel servizio del Corriere la candidata ha inviato le foto degli avambracci coperti di numeri e formule a “riprova evidente dell’assurdità (foto scattate, alla fine dell’esame, nel bagno della scuola in cui ha svolto il concorso) dei segni che porto nel corpo. E nell’anima. Segni che rimarranno in me. Il reclutamento nella scuola si può fare in questo modo vergognoso? In quale altro Paese europeo accadrebbe?”.

Continua il racconto: “Finisce il tempo. Il tecnico d’aula verifica i risultati: tutti bocciati. Il presidente di commissione commenta: «Non mi è mai capitato un concorso in cui in due giorni ci siano zero promossi»”.

La candidata aggiunge un altro commento: “A questa vergogna si aggiunge la disparità di trattamento (per l’uso di carta e penna) in sedi concorsuali diverse. Ce ne sarebbe abbastanza per annullare la prova”.

Tralasciamo i commenti del giornalista, e nemmeno noi vogliamo commentare questa assurdità che si commenta da sola.

Aggiungiamo un dato che conferma oggettivamente la negatività di quella prova scritta: gli ammessi all’orale dei sopravvissuti.

Nelle quattro regioni che finora hanno pubblicato i calendari degli ammessi all’orale la percentuale media di candidati che hanno superato lo scritto è del 5% (quindi 95% la percentuale di esclusi).

La conseguenza è drammatica: rimarrà certamente vacante quasi il 44% dei posti.

USR

CdC

Posti

candidati

ammessi

vacanti

Campania

A50

56

6.981

46

0,7%

10

17,9%

Emilia R.

A50

66

2.269

48

2,1%

18

27,3%

Lombardia

A50

148

4.207

74

1,8%

74

50,0%

Puglia

A50

46

2.137

10

0,5%

36

78,3%

totale

A50

316

15.594

178

5,2%

138

43,7%

 Elaborazione Tuttoscuola su dati USR

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