
Concorso docenti in affanno, a rischio l’avvio regolare del nuovo anno scolastico

Sul concorso docenti previsti dal PNRR, tuttora in piena fase di svolgimento, Tuttoscuola è stata tra i primi a rilevare e quantificare due preoccupanti criticità: l’abnorme numero di rinunce di commissari con difficoltà per sostituirli, e la mancata costituzione di molte commissioni nonostante siano trascorsi oltre tre mesi dagli esiti delle prove scritte, tenutesi nel marzo scorso. Di questa situazione critica si è fatto carico, in particolare, un parlamentare del M5S che ha rivolto un’interrogazione al ministro Valditara per denunciare il rischio concreto della mancata nomina al prossimo 1° settembre dei vincitori su circa 5mila cattedre.
Concorso docenti, preparati con noi alla prova orale
Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha spiegato che il numero di domande molto elevato ha rallentato la procedura concorsuale, ma che il concorso docenti si concluderà entro dicembre 2024, come da timeline concordata in Europa.
A dire il vero, il numero di domande presentate era stato meno del previsto, mentre era stato molto elevato, invece, il numero dei candidati che avevano superato la prova scritta: 80% (ammessi 44.615 su 55.676 presenti) per il concorso di infanzia e primaria; 87% (ammessi 113.543 su 130.252 presenti) per la scuola secondaria.
Un’ammissione di massa (ricordate la polemica sull’asticella troppo bassa?) che il ministro aveva allora salutato con compiacimento “L’alta percentuale di ammessi all’orale testimonia la preparazione dei futuri componenti di una classe docente che verrà selezionata anche in base all’attitudine all’insegnamento”.
Forse il ministro aveva sottovalutato che, in particolare per il concorso docenti della secondaria, quegli oltre 113mila candidati ammessi all’orale, distribuiti su 139 classi di concorso presenti in molte regioni e accorpate il più possibile per contenere il numero delle commissioni, avrebbero determinato un pesante problema organizzativo per gli USR nel reperimento dei commissari. Il ministro Valditara ha concluso la risposta all’interrogazione del parlamentare pentastellato, precisando che “Il termine temporale previsto dal Pnrr è quello del 31 dicembre 2024. Termine entro il quale saranno certamente completate le procedure assunzionali”.
Il 31 dicembre 2024? Ma il bando prevede le nomine per il 2024-25 al 1° settembre. Come sarà possibile?
Un emendamento di salvataggio predisposto dalla Lega (probabilmente già condiviso dal MIM) potrebbe essere inserito nel testo del decreto-legge 71/24 in fase di conversione da definire entro il 31 luglio, grazie al quale, in deroga a quanto previsto normalmente, le graduatorie di merito utilizzate per le nomine dei vincitori saranno valide anche se pubblicate entro il 10 dicembre 2024, consentendo le nomine dei vincitori entro il 31 dicembre 2024.
In questo modo, però, le cattedre che verranno coperte dai vincitori a tutto il 31 dicembre, nel frattempo saranno assegnate da settembre ad altrettanti supplenti, con nomina fino all’avente titolo.
Sarà, pertanto, un inizio delle lezioni caratterizzato da un’ulteriore provvisorietà con balletti continui dei supplenti in cattedra. Balletti che potrebbero durare fino a Natale, perché i primi supplenti in graduatoria potrebbero cercare di non rimanere bloccati su supplenze di breve durata.
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