Concorso dirigenti: ad Ancona arriva la polizia

Alta tensione fra docenti e impiegati dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche oggi ad Ancona per l’accesso agli atti del concorso per dirigenti scolastici, tanto che a un certo punto è intervenuta una volante della polizia, seguita poi da agenti della Digos, giunti sul posto però quando la situazione si era già normalizzata.

All’origine della tensione sta quanto avvenuto nei giorni scorsi quando due insegnanti di liceo marchigiane, escluse dalle prove orali, si erano recate nella sede dell’Usr per chiedere di avere accesso informale agli atti concorsuali, come prevede la legge sulla trasparenza (Dpr 184 del 2006), ma si erano sentite rispondere che i documenti erano custoditi nell’Istituto di istruzione superiore ‘Savoia-Benincasa’, ad Ancona, in un armadio blindato e che la presidente della commissione esaminatrice era assente.

Le due docenti avevano presentato un esposto alla Guardia di finanza e oggi, come reso noto dal gruppo Facebook di cui fanno parte, una trentina di docenti non ammessi alle prove orali si sono recati a visionare gli atti all’Usr, previo appuntamento, ma non hanno potuto accedervi per ore.

Per questo, dopo una lunghissima attesa, alcuni docenti hanno chiamato la polizia. A quel punto ai presenti “sono stati mostrati solo i rispettivi elaborati e le griglie di correzione. Tutti gli altri verbali e gli elaborati dei docenti ammessi sono stati negati, conclude la cronaca fornita dagli interessati, “inspiegabilmente”.

In realtà il rifiuto dell’Usr di esibire l’ulteriore documentazione richiesta si spiega proprio sulla base della normativa sulla trasparenza, perchè l’“accesso informale agli atti concorsuali” è consentito solo quando non ci sono controinteressati, come sarebbero in questo caso i docenti ammessi. Gli esclusi possono sempre presentare una richiesta formale di accesso agli atti, ma la procedura è più lunga e complicata.