Concorso a dirigente scolastico. Procedure regolari, o no?

Si stanno concludendo, con lo svolgimento delle prove orali e la definizione delle graduatorie di merito, i concorsi regionali per il reclutamento dei dirigenti scolastici.

Ma, qua e là nel Paese, dopo le critiche alla prova preselettiva dello scorso ottobre (domande errate, librone da consultare, ritardo nell’inizio della prova, ecc.), continuano a manifestarsi dubbi sulla regolarità delle procedure seguite dalle Commissioni esaminatrici, soprattutto in merito alla correzione delle prove scritte.

In Molise, ad esempio, il concorso è stato sospeso a seguito di un ricorso presentato da candidati esclusi dalle prove orali (Ordinanza Tar Molise n. 77/2012).

Il concorso del Lazio è stato oggetto di due interrogazioni parlamentari, relative soprattutto alla costituzione della commissione esaminatrice, i cui componenti sarebbero rappresentanti sindacali – motivo, questo, di esclusione dalle procedure di nomina.

Anche per il concorso in Friuli Venezia Giulia è stata presentata una interrogazione parlamentare per verificare “che lo svolgimento dell’attività della commissione sia stato conforme ai principi di efficacia, trasparenza ed efficienza, nel pieno rispetto delle normative vigenti“.

In Calabria i ricorsi hanno riguardato la mancata correzione della seconda prova scritta nel caso in cui la prima fosse stata valutata negativamente dalla Commissione; in questo caso, però, il TAR ha respinto i ricorsi, ritenendo che non vi fosse l’obbligo di correggere entrambe le prove.

Ultima, in ordine di emanazione, una ordinanza del TAR Lombardia, che prima di decidere definitivamente sul ricorso di alcuni candidati esclusi dalla prova orale, ha chiesto all’Ufficio scolastico regionale di “acquisire le buste contenenti le prove di concorso dei ricorrenti”.