Concorso a cattedre: qualcuno vede nero, ma l’amministrazione e le scuole daranno il meglio

Fissato il diario delle prove scritte del concorso. Si comincia l’11 febbraio e si conclude il 21 dello stesso mese. I candidati sono oltre 88mila persone fisiche, gli iscritti totali alle prove oltre 145mila.  Le scuole individuate come possibili sedi di svolgimento delle prove sono circa 500.  Il 25 gennaio sarà pubblicato l’elenco puntuale delle istituzioni scolastiche, individuate secondo criteri di rotazione, presso le quali si svolgeranno le prove, declinate sui programmi disciplinari allegati al bando e sui contenuti indicati nelle avvertenze generali.

L’amministrazione centrale e periferica e le istituzioni scolastiche sono sotto un importante sforzo organizzativo. Tutti sono chiamati a convincersi che se si vuole “normalità” non c’è alternativa al reclutamento del personale docente tramite concorso.

Rigorose procedure di accesso all’insegnamento scolastico, il recupero della capacità di gestione dell’amministrazione sono due priorità sulle quali ha puntato il ministro Profumo per il rilancio del sistema educativo.

Le procedure concorsuali in atto segnano una discontinuità rispetto al passato che va sostenuta. Si chiude una parentesi di tacita intesa e scambio tra amministrazione e organizzazioni sindacali lunga 14 anni e si apre la strada ad una normalizzazione. La scelta dell’amministrazione di utilizzare il sorteggio informatico per la costituzione delle commissioni giudicatrici garantisce un buon livello di trasparenza.

L’auspicio è che questa seconda fase della complessa procedura concorsuale possa giungere alla sua conclusione positivamente e che sia scongiurato il pericolo del naufragio del concorso nel “mare delle carte bollate”.

Dobbiamo confidare nel senso di responsabilità di tutti i soggetti – sottolinea Giuseppe Desideri, presidente dell’Aimc – “perché ai candidati siano garantite le condizioni per potersi confrontare nelle aule scolastiche e non in quelle dei tribunali amministrativi”.