Concorsi: un primo timido passo avanti, ma il reclutamento è sempre più in affanno

Il bando del concorso per dirigenti scolastici era stato annunciato per fine luglio (2023, ma in realtà era atteso anche un anno prima), ma, forse complice anche il quadro di incertezze che ha accompagnato il contenzioso sulla riforma delle reti regionali sul dimensionamento, tutto è rimasto fermo.

Il 26 ottobre scorso, dopo numerosi annunci (il primo è datato 6 aprile) che davano come imminente la pubblicazione dei bandi per il concorso straordinario ter, il ministro Valditara annunciava di avere firmato i decreti per il reclutamento di docenti per tutti gli ordini di scuola, come primo adempimento (autorizzato da Bruxelles) del piano previsto dal PNRR.

Da quell’annuncio è trascorso un mese (quei decreti vengono registrati dalla Corte di Conti entro 30 giorni), ma ancora una volta l’attesa è andata delusa.

Manca poco alla fine dell’anno e si fa sempre più concreto il rischio che la maggior parte delle procedure concorsuali – avviate nelle regioni dopo la pubblicazione dei bandi e la costituzione di centinaia di commissioni esaminatrici – non arriveranno in tempo per nominare i vincitori a settembre, rinviando la stabilizzazione di migliaia di cattedre.

Poi ci sono altri concorsi annunciati che attendono. E saranno necessari bandi, commissioni, quesiti da predisporre per le prove.

Uno su tutti il concorso per dirigenti tecnici per 145 posti che il ministro, dopo l’uscita dei dossier di Tuttoscuola, intendeva portare ad almeno 300 posti.

Una prima notizia positiva è venuta dall’avviso della data (15 dicembre) della prova scritta per il concorso di educazione motoria per la scuola primaria (1.740 posti).

Un primo timido passo avanti, ma ancora troppo poco per assicurare una situazione di maggior stabilizzazione del nostro sistema scolastico attraverso il reclutamento tramite i diversi concorsi, che è in evidente affanno. 

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