Concorsi: la terza via della Lega

Quando alcuni mesi fa la Regione Lombardia ha anticipato al ministro Profumo l’intenzione di voler sperimentare sul proprio territorio la chiamata diretta dei docenti da parte delle scuole, il ministro ha abbozzato, attirandosi molte critiche per non avere preso le distanza dalla proposta lombarda.

Ora che il governo (con il ministro Profumo) ha deciso di portare la legge lombarda davanti alla Corte costituzionale, sono in molti ad approvare la decisione.

La Lega, nel commentare attraverso il sen. Mario Pittoni, capogruppo in commissione al Senato, non si è stupita della decisione, facendo intendere di essere d’accordo con il Governo e di condividerne la motivazione di “violazione dei principi fondamentali in materia di istruzione”: nulla di nuovo sotto il sole. Le modalità di reclutamento dei docenti per le scuole statali è norma generale sull’istruzione – ricorda Pittoni – non appartiene cioè alla legislazione regionale. Ma non tutto è perduto, secondo il senatore leghista che sembra condividere lo spirito della legge lombarda.

“Per venire incontro alle richieste di certi istituti – osserva Pittoni – nel nostro progetto di riforma del sistema di assunzione degli insegnanti (basato su albi regionali) prevediamo quanto segue: «Ai fini dell’assegnazione di sede i docenti indicano, tra tutti i posti vacanti e disponibili, le istituzioni scolastiche in ordine di preferenza; i dirigenti scolastici, presso cui risultano vacanti e disponibili i posti utili per l’assegnazione di sede, prendono visione del profilo professionale, risultante dall’esito della prova di preparazione, dal risultato delle prove concorsuali e dai servizi di insegnamento eventualmente prestati in precedenza, dei docenti che hanno indicato l’istituzione scolastica tra quelle preferite e formulano una proposta di gradimento. Definita l’assegnazione di sede sulla base delle preferenze dei docenti e del gradimento dei dirigenti scolastici, l’ulteriore assegnazione di sede dei docenti avviene in base ai posti che risultano ancora disponibili».

La norma attuale sui concorsi prevede che siano i docenti, vincitori di concorso, a scegliere la sede.
La proposta lombarda, invece, prevede la chiamata dei docenti da parte del dirigente scolastico.
La Lega infine prevede preferenze dei docenti e gradimento dei dirigenti: la terza via.
Cosa ne pensa il ministro Profumo?