Comune di Milano assegna l’Ambrogino d’oro a Suor Anna Monia Alfieri
Il Comune di Milano ha assegnato l’Ambrogino d’oro a Suor Anna Monia Alfieri. Notizia entusiasmante per i molti cittadini, associazioni e istituzioni che l’hanno conosciuta in questi anni nella sua febbrile dedizione a servizio dell’educazione, delle famiglie e delle scuole paritarie e statali. Con la competenza di docente universitaria in diritto, con la passione instancabile per la giustizia e con il sostegno della sua fede religiosa, da tempo sta mobilitando laici e cattolici in favore del “costo standard di sostenibilità”: quale criterio principale per il finanziamento delle scuole.
Una proposta, in effetti, rivoluzionaria e quindi contrastata dentro e fuori i vari mondi della cultura e delle istituzioni, ma Lei, imperterrita, continua a rilanciarla ogni giorno sui media, con quell’insistenza che solo una convinzione ferma e disinteressata può sostenere.
E i risultati del suo impegno a livello culturale, politico e istituzionale non sono davvero pochi, l’Ambrogino d’oro è solo l’ultimo, forse il più appariscente e al di sopra di convenienze politiche o culturali. Il Comune di Milano, che è certamente provocato dal suo messaggio, ne ha riconosciuto con onestà intellettuale la competenza e il coraggio.
Suor Anna è riuscita a coinvolgere nella sua azione rappresentanti delle più alte istituzioni come la Presidente del Senato, Il Presidente della Conferenza Episcopale, Ministri, Sottosegretari, Parlamentari dei diversi schieramenti, associazioni di varia ispirazione culturale, molti papà e mamme, che chiedono libertà di scegliere la scuola, come accade in tutti i Paesi democratici avanzati.
Infatti nel nostro Paese persiste un diritto leso, ed è quello della famiglia, prima di quello delle scuole paritarie, quello delle persone di istruirsi senza condizionamenti e dei genitori, che, dopo aver messo al mondo i figli, non sono garantiti nel loro diritto – dovere di educarli senza discriminazioni economiche e sociali.
Nei molti interventi sui media e nelle relazioni accademiche ripete agli studenti lo slogan: “La cultura permette la libertà di pensiero e di parola: allora sarai libero per sempre”, chiedendo alle istituzioni di garantire loro il diritto all’istruzione.
Propone, a questo fine, di qualificare l’intero sistema scolastico integrato, caratterizzato da “Autonomia, Parità scolastica e Libertà di scelta educativa”, attraverso l’intervento tecnico imprescindibile del “costo standard di sostenibilità per allievo”, inteso come una “quota capitaria” che lo Stato investe per l’istruzione di ogni allievo, il quale la assegna poi alla scuola prescelta.
Anche in questi giorni suor Anna, con l’appoggio di 70 associazioni, rilancia il suo appello in previsione della Legge di Bilancio che approda in Parlamento e degli annunciati finanziamenti europei (attraverso Sure, Bei, Mes, e Recovery Fund).
Nel Paese si allarga sempre più nel dibattito mediatico la consapevolezza che il Costo standard nelle scuole paritarie non può più essere pagato dalle famiglie con le rette, che discriminano tra abbienti e non abbienti. La politica è sollecitata a declinarne l’introduzione in vario modo (con deduzioni, vaucher, buono scuola), con l’intervento coordinato delle varie istituzioni (Stato Regioni e Comuni), prevedendo pure una gradualità, che, a partire dalle persone più svantaggiate, arrivi a garantire a tutti il diritto inviolabile della libertà educativa.
Il riconoscimento pubblico dell’Ambrogino d’oro, assegnato a suor Anna, ne riconosce il valore umano e culturale e può contribuire a mobilitare cittadini e istituzioni in favore della sua campagna civile di libertà e giustizia. L’emergenza sanitaria e la crescente povertà formativa tra i giovani ne accrescono oggi la validità e l’urgenza.
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