Compiti per le vacanze: 1 studente su 4 non li ha svolti
Ieri, 9 gennaio, rientro in classe per milioni di studenti che non si sono presentati all’appello proprio con la coscienza a posto: circa 1 su 4, infatti, è rientrato in classe senza aver svolto nemmeno un compito. Per gli altri non è che le cose vadano meglio. È quanto emerge da una web survey di Skuola.net che ha chiesto a circa 1.700 studenti delle medie e delle superiori a che punto erano con i compiti alla vigilia del rientro a scuola.
Al di là di quelli che hanno ignorato i compiti, solo il 17% degli intervistati ci ha detto di averli svolti tutti; 1 su 4, invece, afferma di averne completato comunque la maggioranza. Il 13% ha raggiunto a malapena la metà, mentre un buon 16% ammette di essersi fermato a un quarto del totale. I più studiosi? Sembrano essere quelli delle scuole medie che 1 caso su 3 dicono di non aver lasciato nessun compito in sospeso. Discorso opposto per i ragazzi degli istituti tecnici e dei professionali: nel primo caso il 34% dice di non aver aperto libro, mentre nel secondo si sale fino a quota 41%.
Si può benissimo parlare di compiti last minute visto che più della metà degli studenti che hanno partecipato alla web survey – il 58% – confessa di aver aperto il diario solo con il nuovo anno. Il 27%, invece, ha lasciato trascorrere Natale prima di pensare ai compiti per le vacanze. Solo il 15% quelli che, in controtendenza, si sono portati avanti iniziando appena finite le lezioni per sfruttare il ritmo scolastico. Anche qui gli studenti delle medie si distinguono, quasi 1 su 4 avrebbe cominciato a smaltire il carico di compiti già prima di Natale.
Ma tempestività e completezza non sempre sono sinonimi di impegno e studio. Chi si è messo una mano sulla coscienza al massimo ha ricevuto un aiuto o una consulenza innocente dai compagni di classe e dagli amici (sono il 15%) o dalle infinite vie della Rete (sono il 22% quelli che hanno usato Internet come alleato per svolgere i compiti a casa). Solo alle medie si chiede ancora aiuto ai genitori. Però c’è anche chi ha scelto di aggirare il problema attraverso il più tradizionale dei metodi: copiando. Sono quasi il 40% del totale quelli che non nascondono di aver copiato gli esercizi (il 3% addirittura tutti quanti). Le fonti preferite? È una lotta alla pari tra la complicità dei compagni di classe (al 49%) e l’affidabilità del web (al 43%).
Di fondo rimane, però, una generale allergia ai compiti per le vacanze. Purtroppo, però solo il 2% degli studenti non si è visto assegnare neanche un tema, un ripasso, un libro da leggere. Da mesi è partita sul web una crociata contro i compiti pomeridiani che vede i genitori in prima linea contro i professori che caricano i ragazzi di esercizi da svolgere a casa; a maggior ragione non sono esenti da accuse quelli per i periodi di vacanza.
Il gruppo Facebook “Basta Compiti” – tra i più attivi online – ha anche pubblicato una bozza di giustificazione che i genitori possono compilare per assumersi la responsabilità di non aver fatto svolgere i compiti assegnati dai prof, richiamando proprio la Carta delle Nazioni Unite e in particolare l’articolo 31, laddove si dice che debbano essere riconosciuti a bambini e ragazzi il diritto “al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative […] e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica” e “all’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali”. L’organizzazione ha poi raccolto, durante la pausa natalizia, le foto dei diari degli studenti caricati di compiti con l’intento annunciato di presentare il “faldone” niente meno che al Miur.
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