Cometa, presentato il rapporto sull’esperienza educativa. Gavosto: ‘Stupore alla visita della scuola’

Cometa Formazione-scuola Oliver Twist di Como rappresenta un’esperienza educativa di formazione professionale e orientamento al lavoro, che si è sviluppata nel tempo, raccogliendo consensi e apprezzamenti, ad esempio dalla European Training Foundation. A un decennio dalla nascita, l’esperienza di Cometa è stata analizzata in un rapporto promosso dalla Fondazione Agnelli e curato da Gaia Banzi, dell’Università di Milano-Bicocca, che ha realizzato il rapporto con la supervisione di Susanna Mantovani.

Il rapporto è stato presentato lo scorso 20 febbraio a Como. Insieme all’autrice, erano presenti Erasmo Figini (fondatore di Cometa), Paolo Basilico (presidente della Fondazione Oliver Twist), Andrea Gavosto (Fondazione Agnelli), Susanna Mantovani (Università di Milano Bicocca), Valentina Aprea (Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia), Simona Malpezzi (PD, Camera dei Deputati), Paola Macchi (M5S Consiglio Regionale Lombardia), Mariavittoria Garlappi (European Training Foundation) e Shyamal Majumdar (Unesco – Unevoc).

La scuola si è posta da subito tre obiettivi – ha detto Erasmo Figini, fondatore di Cometa -: coinvolgere il mondo del lavoro come partner educativo nella formazione; offrire la possibilità di lunghe esperienze reali in azienda; un luogo bello ed ordinato per accogliere quel pezzo unico che è l’uomo. Dal fare al sapere è il nostro metodo. ‘Fare per davvero’ con quella passione educativa che è la nostra origine, volta alla singola persona, per valorizzare l‟unicità di ciascuno. Tutto questo è nato dal primo sì pronunciato con mia moglie che ci ha aperto all’accoglienza di figli in affido e in adozione scoprendo pian piano che anche i figli naturali in realtà non sono nostri. Questa certezza e altri sì pronunciati nel tempo ci hanno portato all‟apertura della Scuola, costruita sui principi dell’accogliere per educare‟ è accogliere per lavorare’”.

Il rapporto nasce da stupore e curiosità” ha detto Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli. “Stupore provato visitando la scuola, che ha tratti originali e diversi rispetto agli standard italiani, seguito dal desiderio di capirne meglio le peculiarità pedagogiche e organizzative, anche in una prospettiva di possibile disseminazione. La Fondazione Agnelli non ha però tra i propri obiettivi e competenze la valutazione di singole scuole. Perciò abbiamo deciso di affidare la ricognizione all’Università di Milano-Bicocca e a Gaia Banzi. I risultati sono interessanti: il modello Cometa viene inquadrato all’interno di una cornice ricca di riferimenti alla storia della pedagogia e della didattica; l’analisi dei fattori che ne spiegano il successo può ispirare tentativi di miglioramento dell’offerta formativa in altri territori e situazioni; infine, il rapporto offre alla scuola stessa elementi per una propria interpretazione critica del modello, in vista di nuovi sviluppi”.