Collegato sulla scuola/4. Avremo altri decreti delegati?

Il collegato alla legge di stabilità 2014 prevede la delega al governo per emanare decreti legislativi di attuazione entro nove mesi.

La delega all’esecutivo per emanare disposizioni specifiche in materia d’istruzione non costituisce una novità nel nostro sistema parlamentare, considerato che si conoscono almeno due rilevanti precedenti in materia.

Il più recente caso di decreti delegati sull’istruzione è stato quello del ministro Moratti che con il governo Berlusconi ha messo in atto i provvedimenti di riforma del sistema che caratterizza tuttora l’istruzione italiana.

Il quadro politico, forte di una solida maggioranza, ha consentito a quei decreti legislativi di andare in porto con una certa facilità, senza incontrare significativi ostacoli da parte sindacale grazie alla discreta tenuta occupazionale (non era ancora cominciata la stagione dei tagli).

Il più lontano caso di delega al Governo in materia d’istruzione è quello degli anni ’70, quando gli italiani, con la prima importante riforma della scuola dell’era repubblicana, conobbero i “decreti delegati”, soprattutto con la partecipazione agli organi collegiali.

Maggioranza e opposizione si trovarono d’accordo con quella riforma e i sindacati, forse meno forti di oggi, diedero il loro assenso con la sola eccezione del sindacato autonomo dello Snals.

Ora il quadro politico che accompagnerà nei prossimi mesi il collegato alla legge di stabilità è più precario e meno sicuro, condizionato da ipotesi di ritorno alle urne che potrebbe concretizzarsi a primavera.  

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