CNPI, un anno dopo, ancora contro la riforma

Passa il tempo (esattamente 366 giorni) e il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione non si smentisce, interviene di nuovo sul progetto di riforma scolastica in discussione e lo boccia decisamente, con un documento di critica approvato a larga maggioranza, 58 voti a favore, quattro astenuti e solo un voto contrario (quello del consigliere Gentili, rappresentante di Confindustria).
L’anno scorso il CNPI venne chiamato a pronunciarsi sul regolamento dei curricoli per la scuola di base definiti dal ministro De Mauro, ora si è pronunciato sul disegno di legge delega proposto dal ministro Moratti, ma il risultato non è cambiato, pure di fronte a due progetti radicalmente diversi: nell’uno e nell’altro caso il parere è stato critico e contrario.
Nel 2001 la discussione sui curricoli fu l’occasione per la maggioranza del CNPI di mettere in discussione la riforma dei cicli scolastici (già approvata in legge). Ci fu una spaccatura tra i membri del consiglio e la pronuncia non venne formalizzata per mancanza del numero legale (un voto mancante).
Per il mantenimento dei vecchi ordinamenti i consiglieri di Cisl-scuola e Snals non esitarono a provocare una rottura nell’ambito sindacale e con le associazioni di categoria, opponendosi duramente in particolare alla previsione della nuova scuola di base che unificava (annullandoli) elementare e media, con durata complessiva ridotta di un anno.
Dopo un anno, il disegno di legge Moratti accoglie ora pienamente la richiesta di tenere distinti i due settori, ma quella che era sembrata quasi una “guerra di religione” (vinta) non accontenta più nessuno, e nuovi obiettivi vitali (soprattutto il no agli anticipi) vengono rivendicati nella pronuncia che ha ricompattato il mondo sindacale.