
Cisl, Uil e Snals spiegano il giallo del cedolino
A proposito di scatti e di cedolino di stipendio, l’Anief, come abbiamo riferito ieri, ha parlato di tre anni di servizio cancellati e di un vuoto nella carriera non più recuperabile.
I segretari della Cisl-scuola, Uil-scuola e Snals non hanno gradito e a, stretto giro di posta, hanno replicato “A chi dichiara che dalle busta paga di gennaio risulterebbe che sono ‘cancellati tre anni di servizio’ e che c’è ‘un buco nella carriera degli insegnanti che non verrà più recuperato’, vogliamo intanto ricordare ancora una volta che a gennaio, così come era già avvenuto nei mesi precedenti, gli scatti sono stati regolarmente attribuiti a chi li aveva maturati (anche se il 2010 rientrava negli anni ”sterilizzati” dalla manovra).
Scrima, Di Menna e Nigi, nella loro nota congiunta, hanno ricordato il recente decreto interministeriale sugli scatti recuperati, aggiungendo che “i tre anni di blocco sono diventati due, come dimostra proprio il tanto discusso allungamento delle scadenze, che senza il nostro accordo sarebbe stato, infatti, di tre anni; nel decreto l’art. 4 finalizza le risorse per riconoscere l’anzianità di servizio e il relativo scatto anche per gli anni successivi. L’erogazione e il riconoscimento giuridico avverranno anno per anno, previa certificazione delle risorse, così come avvenuto per l’anno 2010.”
Dopo il chiarimento “tecnico”, non è mancato un affondo “politico” riferito in parte anche alla Cgil-scuola; i tre segretari generali hanno infatti aggiunto: “L’intesa, dunque ”nonostante i suoi detrattori (le cui critiche non di rado tendono a configurarsi come incauti ‘suggerimenti al nemico’), fin qui ha funzionato. Chi l’ha sottoscritta, ha le carte in regola, e certamente qualche ragione in più degli altri, per rivendicarne anche in seguito una puntuale e rigorosa attuazione. Speriamo che chi la contesta si limiti a criticarla e non si metta a remare contro”.
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