Cisl-scuola: per la scuola media potenziamento anziché smantellamento

Nelle settimane scorse sono corse varie ipotesi sulle modifiche del percorso scolastico per consentire l’uscita dal sistema di istruzione a 18 anni. Anche per la scuola media sono state ipotizzate soluzioni di radicale modifica.

Ora la Cisl-scuola, in occasione del secondo dei tre convegni del ciclo ”Una scuola a misura di futuro” (avviato il 3 maggio scorso con quello sulla scuola primaria e dell’infanzia) ha argomentato in modo più articolato il suo deciso parere contrario.

“Sarebbero ”inopportune” nuove revisioni degli ordinamenti che possano mettere in discussione la permanenza di un segmento come quello della secondaria di primo grado, ”strategico ed essenziale”, ha sottolineato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima.

“Da molti considerata l’anello debole del sistema scolastico, la scuola secondaria di primo grado che accoglie i ragazzi dai 12 ai 14 anni d’età, costituisce tuttavia lo snodo fondamentale – ha spiegato Scrima – su cui costruire l’unitarietà dei percorsi di studio, intervenendo su una delle fasi più cruciali dell’età evolutiva”.

Quali dunque le ricette per rilanciare questo segmento formativo?

“Più ore di scuola, anzitutto, per favorire strategie didattiche personalizzate e diverse dalla sola lezione frontale; più collegialità nella programmazione e una scelta forte per la cooperazione nell’apprendimento; essenzialità nella scelta delle discipline, ampliando – è stato proposto – l’area delle opzionalità.

Resta una questione di fondo, che è quella del deficit di equità segnalato dai dati rilevati in sede di ricerca: sono le fasce di maggior disagio socioeconomico, infatti, a scontare il rischio più alto di insuccesso scolastico, ed è questo un segnale che si accentua proprio a partire dalla frequenza della secondaria di I grado.”

Su quest’ultimo aspetto si è soffermato Scrima, secondo il quale ciò conferma la necessità di un più alto livello di attenzione alla scuola da parte di chi governa il Paese: ‘”Servono – ha detto – scelte di investimento, coraggiose e lungimiranti, dopo anni di tagli”.