
Circolare MIM compiti a casa e verifiche, il pediatra Farnetani: ‘La scuola rispetti i ritmi biologici degli studenti’

Non solo una questione di organizzazione scolastica, ma anche – e soprattutto – di salute. Il pediatra Italo Farnetani, voce autorevole nel campo dell’infanzia e dell’adolescenza, interviene nel dibattito innescato dalla recente circolare del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara su compiti a casa e verifiche in classe, esprimendo pieno sostegno alla direzione intrapresa dal Ministero.
“Condivido la proposta del ministro – afferma Farnetani all’Adnkronos Salute – sulle modalità di assegnazione dei compiti a casa e delle verifiche. È giusto evitare che gli studenti si trovino a gestire carichi troppo gravosi o assegnazioni dell’ultimo minuto”. Un sostegno esplicito, dunque, a una delle misure più discusse delle ultime settimane, che mira a regolamentare in modo più attento e coordinato l’impegno extrascolastico di bambini e ragazzi.
Ma il pediatra va oltre e suggerisce un punto di vista poco considerato nel dibattito pubblico: il rispetto dei ritmi cronobiologici. “Le verifiche e i compiti in classe sarebbe preferibile non svolgerli nelle prime due ore del mattino – spiega – quando l’organismo è ancora nella fase di risveglio e non ha raggiunto la piena funzionalità”. A rafforzare il ragionamento, un dato preoccupante: secondo alcune stime, due terzi degli studenti arrivano a scuola senza aver fatto colazione o avendola fatta in modo insufficiente. Una condizione che può compromettere la concentrazione e la capacità di ragionamento, soprattutto nelle fasi iniziali della giornata.
Per Farnetani, quindi, le attività più impegnative dal punto di vista cognitivo dovrebbero essere collocate dopo l’intervallo di metà mattinata, quando l’organismo è più reattivo e nutrito. E anche il pomeriggio – avverte – ha le sue “ore d’oro”: dalle 15 alle 17, fascia in cui la memoria a lungo termine lavora al meglio. “Gli insegnanti dovrebbero tenerne conto nella quantità e qualità dei compiti assegnati. Superare questa soglia oraria significa abbassare l’efficacia dell’apprendimento”.
Una posizione, quella del pediatra, che si colloca tra chi invoca un uso più consapevole del tempo scolastico ed extrascolastico e chi chiede che la scuola torni a farsi carico del benessere integrale degli studenti, tenendo conto non solo degli obiettivi didattici ma anche delle condizioni in cui questi vengono perseguiti.
La circolare ministeriale, in questo senso, “va nella giusta direzione”, conclude Farnetani. E se accompagnata da una maggiore attenzione ai ritmi biologici, potrebbe diventare uno strumento utile per rendere la scuola più umana, più efficace, più vicina ai bisogni reali di chi la vive ogni giorno.
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