Cipollone lascia: destinazione USA

“E’ troppo bravo, per questo ce lo rubano“. Non si era ancora spento il forte applauso che aveva accolto ieri la conclusione del suo argomentato intervento sulla valutazione degli apprendimenti, pronunciato in occasione del convegno nazionale di Ischia del ‘Progetto Qualità’, quando Maria Grazia Nardiello, direttore generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore, cui toccava la relazione successiva, ha confermato pubblicamente l’indiscrezione che circolava da qualche giorno, come già riferito da Tuttoscuola: Piero  Cipollone, presidente dell’Invalsi, lascerà tra poco questo incarico, che gli era stato affidato nel 2007 dal centro-sinistra, e confermato nel 2008 dal centro-destra, per assumere la responsabilità di un importante settore in una delle massime istituzioni economiche del mondo (si parla della World Bank, a Washington).

Si concluderebbe così, dopo tre anni spesi con profitto nello sviluppo quantitativo e qualitativo delle ricerche valutative affidate all’Invalsi, la pagina scolastica della vita professionale di Piero Cipollone, economista proveniente dall’ufficio studi della Banca d’Italia, uno dei giovani ricercatori più vicini e più stimati dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, che lo aveva ‘prestato’ al Miur sull’onda del successo del Quaderno bianco sull’istruzione (settembre 2007), realizzato in collaborazione tra Miur e Mef. Ora Draghi lo richiama per destinarlo a compiti forse più consoni alla sua formazione e ai suoi interessi originari.

Così il brillante intervento pronunciato da Cipollone a Ischia sarà forse anche il suo canto del cigno. Almeno di quello scolastico.