Chi è contro e chi è a favore dei 7 anni per elementari e medie…

Sull’articolo Berlinguer rilancia la scuola di base di sette anni, apparso sulla nostra newsletter TuttoscuolaFOCUS del 4 novembre 2012, ci ha scritto il lettore Adriano Colombo, contestandone la fonte.

Segue risposta della redazione.

Invitiamo i lettori che vogliono inviarci nuovi spunti di discussione, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Sul n. 444 di Tuttoscuola focus, a proposito dell’intenzione di Luigi Belinguer di rilanciare la sua proposta di riforma dei cicli scolastici, ho letto:

“La legge n. 30 suscitò molte discussioni e resistenze tra gli insegnanti, e proprio l’unificazione di scuola elementare e media nel blocco settennale del primo ciclo fu uno dei punti più contrastati”

Desidererei conoscere su quali fonti si è basato il redattore di questo testo. Io conosco una sola ricerca rigorosa sugli atteggiamenti degli insegnanti di fronte alla riforma Berlinguer, Gli insegnanti nella scuola che cambia, a cura di A. Cavalli, Il Mulino 2000. A p. 272 leggo: «La sostituzione della scuola elementare e dei primi anni di scuola media inferiore con una scuola di base di sette anni è approvata soltanto da uno scarso 40% di insegnanti sia della media inferiore sia della superiore (il consenso sale invece al 56% tra gli insegnanti elementari). Ciò non vuol dire che vi sia una maggioranza di contrari, anzi, questi sono solo il 18%, ai quali si aggiunge una quota assai elevata (38%) di “non so” e un ulteriore 3,6% di non risposte». Possiamo concludere che se “molte resistenze e discussioni” ci furono, non provenivano dalla maggioranza, e sarebbe strano che non ci fossero state per una riforma così radicale. Dunque, o Tuttoscuola dispone di dati diversi più attendibili di quelli citati, oppure si limita a ripetere un luogo comune pigramente ripetuto dai giornali (cfr. in proposito H. Frankfurt, Stronzate, Rizzoli 2005).

Adriano Colombo

Gentile Sig. Colombo,

Proprio i dati dell’autorevole ricerca da lei citata confermano che l’unificazione di elementare e media fu uno dei punti più contrastati (cioè oggetto di divergenza di opinioni) tra gli operatori della scuola e non solo, nell’ambito di una legge, la n. 30, che suscitò (come peraltro tutte le riforme della scuola, in Italia e non solo) discussioni e resistenze nella categoria, tra favorevoli (non abbiamo certo scritto il contrario) e contrari (i lettori ricorderanno ad esempio tutte le polemiche sulla cosiddetta “onda anomala”).

Tuttoscuola ha scritto sull’argomento decine di articoli di informazione e commento, ai quali rimandiamo chi non ricordasse l’acceso (vivaddio) dibattito di quei tempi.

Le cronache sulle manifestazioni dell’epoca possono offrire ulteriori stimoli mnemonici.

Non capiamo pertanto il senso della sua osservazione, a meno che l’intento non fosse di offrire materiale per una nuova edizione del libro da lei citato.

Cordiali saluti

La Redazione

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