Che fine hanno fatto i risultati delle votazioni per l’ENAM?

80 giorni dopo il voto per eleggere il nuovo Consiglio nazionale per l’ENAM (Ente di assistenza magistrale) non sono ancora noti i risultati finali. Ecco un altro caso in cui qualcosa che dovrebbe essere facile e scontato diviene misteriosamente complesso. Sembra qui che le commissioni elettorali di alcune province non abbiano inviato i verbali o, se lo hanno fatto, sono emersi errori e incompletezze.
Senza quegli ultimi scrutini provinciali ovviamente non è possibile proclamare i risultati finali e nemmeno conoscere i nuovi consiglieri eletti. E senza consiglio nazionale non si può nemmeno fornire al ministro dell’Istruzione la terna di nomi tra cui scegliere il futuro presidente. Basta quindi anche un solo verbale mancante per bloccare tutto. E c’è già qualcuno che parla di ritardi pilotati.
Trapelano intanto dati parziali come quelli che l’Unicobas di Roma ha reso noti annunciando un successo molto consistente della propria lista (limitato s’intende agli esiti delle votazioni romane). I dati definitivi della provincia di Roma vedrebbero comunque il successo della Cgil con il 21,47% dei voti validi (in aumento di oltre tre punti percentuali rispetto alle elezioni del ’97), davanti all’Unicobas con il 20,46% (stazionario rispetto al ’97), allo Snals (19,56%) che aumenta di oltre 7 punti percentuali rispetto al ’97 e infine alla Cisl che, con il 12,96%, precipiterebbe al livello peggiore della sua storia (quasi 13 punti in meno rispetto alla precedente elezione Enam). I Cobas, alla loro prima esperienza Enam, avrebbero sfiorato a Roma il 10%, l’Uil con il 7,93% è in leggera
flessione, la Gilda si attesta al 5% perdendo quasi due punti, mentre l’AIMC, una forza storica per l’Enam e unica associazione di categoria presente, crollerebbe al 2,61%.
Ma la situazione sindacale di Roma non è speculare a quella nazionale. Notizie dell’ultima ora danno per imminente l’insediamento della commissione elettorale nazionale. A marzo si potrà sapere qualcosa. Forse.